Introduzione: rifiuti

I rifiuti sono materiali o sostanze scartati da un impianto industriale che possono inquinare e contaminare l’ambiente e le comunità circostanti.

Esempi di rifiuti (l’elenco non è esaustivo):

  • I rifiuti non pericolosi sono materiali scartati dal consumo di beni e servizi e dalla fabbricazione di beni. I rifiuti non pericolosi comprendono di solito rifiuti non pericolosi derivanti dalla produzione e rifiuti domestici. I rifiuti non pericolosi derivanti dalla produzione sono generati direttamente dal processo di fabbricazione; sono, per esempio, stoffe, pelli, plastiche, carta, metalli o rifiuti di imballaggio. I rifiuti domestici comprendono i rifiuti alimentari e sanitari. Normalmente i rifiuti alimentari vengono generati dalle mense e cucine dello stabilimento. I rifiuti sanitari sono rifiuti domestici provenienti da uffici e dormitori, come carta igienica, rifiuti vegetali di cortili e giardini, vetro, packaging di alimenti.
  • I rifiuti pericolosi sono rifiuti che possono causare danni alla salute pubblica e/o all’ambiente in virtù delle loro caratteristiche chimiche, fisiche o biologiche (per esempio, sono infiammabili, esplosivi, tossici, radioattivi o infettivi). L’Agenzia per la protezione dell’ambiente USA definisce i rifiuti pericolosi “rifiuti che presentano un rischio o sono potenzialmente dannosi per la nostra salute o l’ambiente. I rifiuti pericolosi possono essere liquidi, solidi, gas o fanghi. I requisiti per la gestione dei rifiuti pericolosi sono più severi rispetto a quelli che interessano la gestione dei rifiuti  non pericolosi.” (http://www.epa.gov/osw/hazard/)

Tuttavia, la classificazione in rifiuti pericolosi e non pericolosi può differire da una legislazione nazionale a un’altra in termini di identificazione di quali rifiuti sono classificati pericolosi. Uno stabilimento deve come minimo attenersi agli obblighi di legge in materia. Se non ci sono obblighi di legge, scegliete le linee guida più rigorose del settore.

Nuove indicazioni per gli stabilimenti che producono beni durevoli:

Per tutte le aziende che producono o distribuiscono nell’Unione Europea o verso l’Unione Europea, la direttiva RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) è una direttiva importante da seguire.  La direttiva RAEE disciplina la riduzione e la raccolta differenziata dei rifiuti elettronici. 

La sezione Rifiuti dell’Indice Higg richiede di:

  • Inquadrare e tracciare tutti i flussi di rifiuti pericolosi e non pericolosi
  • Registrare e dichiarare il volume generato e il metodo di smaltimento per tutti i flussi di rifiuti pericolosi e non pericolosi
  • Differenziare, stoccare adeguatamente i rifiuti pericolosi e non pericolosi, e formare i lavoratori alla gestione di tutti i loro flussi
  • Vietare l’incenerimento all’aria aperta e lo scarico dei rifiuti sul posto; gestire correttamente ogni eventuale incenerimento in loco
  • Impostare valori di riferimento normalizzati per i rifiuti generati (per esempio, 20 kg di rifiuti domestici generati per unità di produzione nel 2016) e percentuale di rifiuti per metodo di smaltimento (per esempio, 80% dei rifiuti domestici conferito in discarica nel 2016)
  • Stabilire obiettivi normalizzati per la riduzione dei rifiuti e i miglioramenti dei metodi preferenziali di smaltimento
  • Impostare un piano d’azione con azioni e strategie specifiche per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei rifiuti
  • Dimostrare di aver ottenuto riduzioni dei rifiuti rispetto al valore di riferimento; per esempio: “L’anno scorso abbiamo generato 16 kg di rifiuti domestici per unità di produzione, e quindi abbiamo ottenuto una riduzione annua del 20% dal 2016”.
  • Migliore pratica: deviare almeno il 90% di tutti i materiali di scarto dal conferimento in discarica, dall’incenerimento senza recupero di energia e dallo scarico nell’ambiente
  • Migliore pratica: fare l’upcycling dei rifiuti trasformandoli in nuovi materiali, prodotti di migliore qualità o per un miglior valore ambientale.

La performance inerente alla produzione di rifiuti può essere migliorata in due modi:

  1. Riducendo la quantità totale di rifiuti generati dal vostro stabilimento. Questo è il metodo auspicato in quanto ridurrà la quantità dei rifiuti a partire dalla fonte d’origine.
  2. Passando a metodi di smaltimento preferenziali come riciclo, riutilizzo o incenerimento adeguatamente gestito con recupero dell’energia.

Monitoraggio e quantificazione dei dati relativi ai rifiuti in Higg FEM

Il monitoraggio e la quantificazione accurata dei dati dei rifiuti nel tempo forniscono agli stabilimenti e alle parti interessate una visione dettagliata delle opportunità di miglioramento. Se i dati non sono accurati, ciò limita la capacità di comprendere i rifiuti di uno stabilimento e identificare le azioni specifiche che aiuteranno a ridurre gli impatti ambientali e a promuovere l’efficienza. 

Quando si stabilisce un programma di monitoraggio e di quantificazione dei rifiuti, dovrebbero essere applicati i seguenti principi:

  • Completezza – Il programma di monitoraggio e di quantificazione dovrebbe includere tutte le risorse pertinenti (come elencato nel FEM). Le risorse non dovrebbero essere escluse dal tracciamento dei dati e la quantificazione dovrebbe essere basata sulla rilevanza (ad esempio, eccezioni di piccole quantità).
  • Precisione – Garantite che i dati inseriti nel programma di tracciamento dei rifiuti siano accurati e provengano da fonti credibili (ad es. bilance calibrate, fatture, principi di misurazione scientifici consolidati o stime ingegneristiche, ecc.) 
  • Coerenza – Utilizzate metodologie coerenti per tenere traccia dei dati sui rifiuti che consentono il confronto delle quantità di rifiuti nel tempo. Se sono presenti modifiche nei metodi di tracciamento, nelle fonti di rifiuti o in altre operazioni che influiscono sui dati dei rifiuti, è necessario documentarle.    
  • Trasparenza – Tutte le fonti di dati (ad es. fatture, rilevazioni di pesatura, ecc.), le ipotesi utilizzate (ad es. tecniche di stima) e le metodologie di calcolo devono essere divulgate negli inventari di dati ed essere prontamente verificabili tramite registri documentati e prove a sostegno. 
  • Gestione della qualità dei dati– Le attività di garanzia della qualità (controlli di qualità dei dati interni o esterni) dovrebbero essere definite ed eseguite sui dati relativi ai rifiuti, nonché i processi utilizzati per raccogliere e tenere traccia dei dati per garantire che i dati indicati siano accurati.

I principi di cui sopra sono adattati dal Greenhouse Gas Protocol – Capitolo 1: GHG Accounting and Reporting Principles.

Rifiuti – Livello 1

Questions
  • Materiali
  • Metalli
  • Plastica
  • Carta
  • Lattine
  • Scarti alimentari
  • Vetro
  • Imballaggi di cartone
  • Liquami derivanti dal trattamento delle acque reflue (non pericolosi)
  • Altro (specificare)
  • Tutti i rifiuti domestici combinati

Si consiglia di caricare: manifesto rifiuti

Tracciate i vostri flussi di rifiuti non pericolosi?

 

Include rifiuti di produzione non pericolosi e rifiuti domestici.

 

Riceverete il punteggio pieno se state monitorando in maniera esaustiva tutti i flussi di rifiuti che il vostro stabilimento produce, la quantità di ciascuno di essi e il suo metodo di smaltimento.

 

Riceverete un punteggio parziale se state monitorando in maniera esaustiva almeno uno dei vostri flussi di rifiuti, ma non monitorate ancora tutte le vostre fonti o il metodo di smaltimento di ciascun flusso di rifiuti.

 

Qual è l’obiettivo della domanda?

L’obiettivo è accrescere la conoscenza di tutti i tipi di rifiuti non pericolosi (domestici e derivanti dalla produzione) presso il vostro stabilimento e iniziare a monitorare il volume generato da ciascun tipo di rifiuti. Per poter prendere decisioni strategiche su come ridurre i rifiuti e deviarli, dovete sapere quali sono le vostre fonti che li producono. È importante conoscere bene le vostre attuali pratiche di gestione dei rifiuti e dare la priorità ai miglioramenti riguardanti le fonti che ne producono di più. In questo modo potete trovare alternative più efficaci per ridurre i rifiuti e deviarli.

 

Spiegazione tecnica:

Lo sviluppo di un inventario dei rifiuti è considerato il primo passo nella gestione dei rifiuti. Quando stabilite il vostro programma di tracciamento e di quantificazione dei rifiuti, iniziate facendo quanto segue, che si applica ai rifiuti non pericolosi oggetto di questa domanda e al tracciamento dei rifiuti pericolosi oggetto della domanda 2:

  • Mappate i processi aziendali e operativi per identificare dove vengono generati i rifiuti e tutte le tipologie di rifiuti generati.
  • Stabilite procedure per raccogliere e monitorare i dati relativi ai rifiuti:
    • Utilizzate bilance in loco, fatture/manifesti di rifiuti, ricevute relative a materiali di scarto venduti, ecc. per determinare la quantità di rifiuti generati.
    • Se si utilizzano tecniche di stima, la metodologia di calcolo dovrebbe essere chiaramente definita ed essere supportata da dati verificabili (vedete esempi sotto)
  • Registrate i dati di tracciamento (ad es. quantità di rifiuti giornalieri, settimanali, mensili) in un formato facile da esaminare (ad es. foglio di calcolo Microsoft Excel o un programma analogo di analisi dei dati che consente l’esportazione di dati in un formato di facile lettura, ad es. Excel o csv) e conservate le prove di supporto pertinenti per la revisione durante la verifica.

Individuare i dati relativi ai rifiuti in Higg FEM:

Prima di indicare i dati sui rifiuti nel FEM, è necessario eseguire controlli di qualità dei dati per garantire che i dati E i processi utilizzati per raccogliere e registrare i dati siano efficaci nel produrre dati accurati.

Cosa fare:

  • Esaminate i dati di origine (ad es. documentazioni di pesatura, fatture/manifesti, ecc.) rispetto ai totali aggregati per assicurarvi che siano accurati.  
  • Confrontate l’anno in corso con i dati storici. Qualsiasi cambiamento significativo (ad es. un aumento o una diminuzione di oltre il 10%) dovrebbe essere attribuito a cambiamenti noti. In caso contrario, potrebbero essere necessarie ulteriori indagini. 
  • Assicuratevi che vengano utilizzate le versioni più recenti e aggiornate dei fogli di calcolo per il tracciamento dei dati e che tutti i calcoli / le formule automatizzati siano corretti.
  • Assicuratevi che vengano riportate le unità corrette e verificate eventuali conversioni di unità dai dati di origine ai dati indicati.
  • Esaminate qualsiasi metodologia / calcolo di ipotesi o stima per garantire l’accuratezza
  • Verificare le modalità di smaltimento dei rifiuti specifici e indicate il metodo di smaltimento (ad es. discarica, riciclo, incenerimento)
  • Assicurarsi che i fornitori di servizi di trattamento dei rifiuti dispongano delle licenze appropriate per gestire ogni specifica tipologia di rifiuto.
  • Aggiungete note nel campo “Descrivere la gestione dei rifiuti e i processi di smaltimento per questa fonte” per descrivere come vengono gestiti i rifiuti e qualsiasi ipotesi di dati, metodologia di stima o altri commenti rilevanti sui dati per una particolare fonte.

Cosa non fare:

  • Non indicate i dati che non sono accurati (ad esempio, la fonte dei dati è sconosciuta o non è stata verificata).
  • Non indicate i dati stimati se non sono supportati da una metodologia e da dati di stima verificabili e ragionevolmente accurati (ad es. calcoli tecnici).

La seguente terminologia vi aiuterà a capire come rispondere a questa domanda:

  • Per flusso di rifiuti totale si intende la totalità dei rifiuti prodotti in loco, compresi i rifiuti generati da fabbricazione del prodotto, uso degli uffici, attività della mensa, uso dei dormitori, negozi, servizi prestati sul posto dai fornitori.
  • Lo smaltimento finale è il passaggio conclusivo per la gestione o la rimozione dei rifiuti. Se un fornitore raccoglie i rifiuti per venderli a un’altra azienda, lo smaltimento finale coinciderà con l’ultima azienda che li gestirà mediante riciclo, incenerimento, trattamento (fisico o chimico) o conferimento in discarica. Questo processo può essere monitorato in fabbrica controllando l’area di raccolta dei rifiuti o l’impianto del fornitore del servizio e verificando che lo smistamento sia ben gestito.
  • Rifiuti non pericolosi: fate riferimento alla definizione specificata nel paragrafo introduttivo all’inizio di questa sezione.
  • Rifiuti pericolosi: fate riferimento alla definizione specificata nel paragrafo introduttivo all’inizio di questa sezione. Per identificare i rifiuti pericolosi potete verificarne caratteristiche, impatto ambientale, uso, corrosività, infiammabilità e reattività; se un rifiuto non rientra nella categoria dei rifiuti pericolosi, sarà non pericoloso.
  • Riutilizzo: Materiali usati in una funzione o applicazione come sostituti di un nuovo materiale commerciale. Di solito, questi materiali sono concepiti per essere riutilizzati molte volte per lo stesso scopo. Il riutilizzo può includere anche il controllo, la pulizia o la riparazione di materiali e componenti per poterli impiegare nuovamente senza altre preparazioni, per la finalità originaria o altre finalità. Per esempio: 
    • Il fornitore di prodotti chimici può riutilizzare il contenitore di un prodotto per riempirlo con lo stesso prodotto (riutilizzo esterno).
    • I residui di tessuti possono essere riutilizzati in un’altra fabbrica (riutilizzo esterno).
    • Le batterie ricaricabili possono essere riutilizzate molte volte (riutilizzo interno). I pallet in legno o i cartoni possono essere riutilizzati per contenere materiali nello stabilimento (riutilizzo interno).
  • Riciclo: Materiali riprocessati dalla condizione di materiale di recupero e trasformati in un prodotto finito o nel componente di un prodotto. Non include il recupero di energia e il ritrattamento per ottenere materiali da impiegare come combustibili o per operazioni di colmatazione.

Differenze tra materiale riciclato e materiale riutilizzato:

  • Il materiale riciclato viene processato o cambia nella forma fisica per essere trasformato in un altro componente o prodotto.
  • Il materiale riutilizzato viene impiegato nella sua forma attuale, più volte, generalmente per lo stesso scopo. Per esempio:
    • Il riciclo della plastica è il processo di recupero di scarti o rifiuti di plastica e la rielaborazione del materiale in prodotti utili, a volte completamente diversi nella forma rispetto al loro stato originale. Un caso è la fusione di bottiglie per bibite e il loro successivo stampo in sedie e tavoli di plastica.
    • Plastica impiegata per superfici da gioco o coni stradali
    • Scarti di tessuto che vengono rielaborati per imbottiture utilizzate per mobili, materassi, coperte, giocattoli
  • Incenerimento con recupero di energia: il processo che genera energia sotto forma d’elettricità o di calore dall’incenerimento dei rifiuti. Fra le tecnologie termiche ci sono l’incenerimento, la torcia al plasma, la pirolisi o qualsiasi altro processo con temperature superiori a 150 °C (consultate lo standard UL2799: https://standardscatalog.ul.com/standards/en/standard_2799_3). Questa operazione è accettata solo dall’amministrazione locale attraverso un impianto di incenerimento autorizzato.
  • Trattamento biologico: in genere viene usato per lo smaltimento dei rifiuti alimentari. I trattamenti comuni sono la digestione anaerobica, il biocarburante e il compostaggio. La digestione anaerobica è un processo biologico nel quale i batteri decompongono la materia organica in assenza d’ossigeno. I batteri producono biogas impiegabile per generare energia. L’effluente residuo al termine della decomposizione anaerobica controllata ha poco odore e molti nutrienti. Il biocarburante deriva da materiali biologici e può essere usato come carburante alternativo o come additivo per ridurre le emissioni dei veicoli. Il compostaggio è il processo biologico di scomposizione dei rifiuti organici in una sostanza utile per azione di vari microorganismi in presenza d’ossigeno. È compostaggio anche la trasformazione di rifiuti organici in prodotti industriali e prodotti fabbricati, come fertilizzanti, sego e prodotti chimici per l’industria.
  • Incenerimento: materiali che vengono raccolti e gestiti attraverso un processo di incenerimento conforme agli standard locali e internazionali.
  • Materiali conferiti a discarica: materiali che vengono raccolti e gestiti attraverso un processo di smaltimento in discarica conforme agli standard locali e internazionali.
  • Upcycle: l’upcycling è il processo di trasformazione di sottoprodotti, materiali di scarto, prodotti inutili e/o indesiderati in nuovi materiali o prodotti di migliore qualità o per un migliore valore ambientale. Il riciclo di indumenti e tessuti usati per produrre nuovi capi di abbigliamento, la produzione di tessuto da bottiglie di plastica usate, il trattamento delle ceneri da carbone per produrre mattoni sono alcuni esempi di upcycling. Uno stabilimento può coinvolgere fornitori di materiali, acquirenti e appaltatori della gestione dei rifiuti nella ricerca di soluzioni creative per l’upcycling dei rifiuti
  • I rifiuti speciali non devono essere inclusi nel flusso dei rifiuti non pericolosi perché non sono generati da “situazioni ordinarie”. Sono,per esempio: 
    • Rifiuti sanitari
    • Policlorobifenili (PCB)
    • Vernici al piombo
    • Amianto
    • Altri rifiuti speciali normati da regolamenti locali
    • Rifiuti da costruzione e demolizione (C&D)
    • Rifiuti da disastri naturali come alluvioni, incendi, tornado, uragani.

Stima accettata per il calcolo delle quantità dei rifiuti non pericolosi: in alcuni casi, calcolare la quantità dei rifiuti richiede una stima. La stima richiede una metodologia documentata che includa:

  • Calcoli e metodologia
  • Data di esecuzione della stima
  • Frequenza degli aggiornamenti ai calcoli e alla metodologia

Esempio: il vostro stabilimento genera rifiuti in fusti che vengono sigillati quando sono pieni e inviati settimanalmente per lo smaltimento. Potrebbe non essere possibile pesare ogni fusto. Pertanto, il peso medio di un fusto pieno può essere determinato pesando un campione rappresentativo di fusti e quindi moltiplicando questo peso medio per il numero di fusti smaltiti ogni settimana o mese come mostrato di seguito:

  • Peso medio di un fusto = 25 kg (basato sui pesi rappresentativi dei fusti in diversi giorni, mesi, scenari di produzione, ecc.) 
  • Numero di fusti smaltiti in 1 mese = 65
  • Rifiuti totali per questa fonte in 1 mese = 1.625 kg (25 kg x 65 fusti)

Nota: Il metodo sopra riportato può essere utilizzato per qualsiasi tipologia di rifiuto (ad es. rifiuti di produzione o domestici). La metodologia di stima e i calcoli dovrebbero essere documentati e applicati in modo coerente per ogni tipologia di rifiuto.  

 

Metodo per rifiuti alimentari o rifiuti sanitari:

Pesare un secchio o un sacco a caso 3 volte al mese e calcolare il peso medio per secchio o sacco. Calcolate quindi il peso totale in base al numero di sacchi o secchi alla fine di ogni mese. Si noti che il volume dei rifiuti per ogni secchio o sacco deve essere rappresentativo della quantità consueta di rifiuti generati.

 

Nota: se viene utilizzata una tecnica di stima, questa dovrebbe essere completamente documentata, applicata in modo coerente e sulla base di fattori di stima ragionevoli derivati da dati rilevanti (ad es. pesi effettivi di un campione rappresentativo dei rifiuti).

 

Modalità di verifica della risposta:

Durante la verifica dei dati sui rifiuti da parte dello stabilimento, i verificatori devono esaminare tutti gli aspetti del programma di monitoraggio dei rifiuti dello stabilimento che potrebbero produrre imprecisioni, tra cui:

  • I processi di raccolta dati iniziali e le fonti di dati (ad es. documentazioni di pesatura, manifesti/fatture/ricevute, ecc.); e
  • Il processo e gli strumenti utilizzati per aggregare i dati (ad es. calcoli di fogli di calcolo, conversioni di unità, ecc.)

 

Se vengono rilevate incongruenze o errori, le informazioni indicate devono essere corrette ove possibile e devono essere inclusi commenti dettagliati nel campo Dati di verifica.

Punteggio pieno

  • Documentazione richiesta: 
    • Elenco di TUTTI i rifiuti non pericolosi prodotti dalla struttura 
      • Rifiuti derivanti dalla produzione
      • Rifiuti derivanti dall’imballaggio
      • Rifiuti domestici
    • Le documentazioni per tracciare sia la quantità che la tipologia di smaltimento (inclusa la destinazione di smaltimento) di TUTTI i rifiuti non pericolosi (ad es. fatture di fornitori di servizi di trattamento dei rifiuti, documentazioni di pesatura compilate in un foglio di calcolo (ad es. Excel) sono accettabili fintanto che sono disponibili prove a supporto anche per la revisione). Le documentazioni devono corrispondere alle risposte riportate a tutte le domande con risposta.
    • Metodo di monitoraggio della quantità e metodo di misurazione per TUTTI i rifiuti non pericolosi
    • Registri di calibrazione delle bilance, ove applicabili (ad es. secondo le specifiche del produttore)
    • Metodologia di stima documentata ove applicabile 
    • Tutte le fonti di rifiuti non pericolosi presso lo stabilimento vengono monitorate per intero. Ciò significa che tutte le risorse elencate nella tabella del Livello 1 hanno risposte complete in tutte le colonne che sono accurate
  • Domande da porre nel colloquio: 
    • La dirigenza sa descrivere le principali fonti di rifiuti non pericolosi e il destino di questi (dove sono smaltiti)
    • I dipendenti chiave sono consapevoli di:
      • Le procedure in atto per il monitoraggio dei rifiuti non pericolosi, compresi il monitoraggio del processo di raccolta dei rifiuti, la misurazione della quantità e il tipo di smaltimento.
      • Il programma di tracciamento dei dati sui rifiuti e il modo in cui viene mantenuta la qualità dei dati
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente: 
    • Fonti di produzione di rifiuti non pericolosi
    • Apparecchiature per la misurazione della quantità di rifiuti
    • Siti di raccolta per lo smaltimento dei rifiuti
    • Sito dell’appaltatore per lo smaltimento dei rifiuti

Punteggio parziale 

  • Stessi requisiti del “sì” già descritti, per almeno una fonte di rifiuti non pericolosi presso lo stabilimento. Il monitoraggio deve essere esaustivo. Ciò significa che almeno una delle fonti (ma non tutte) elencate nella tabella del Livello 1 ha risposte complete in tutte le colonne e tutte le risposte sono supportate dalle evidenze.

Rifiuti derivanti dalla produzione:

  • Fusti o contenitori per sostanze chimiche vuoti
  • Pellicole e telai da stampa
  • Liquami derivanti dal trattamento delle acque reflue (pericolosi)
  • Sostanze chimiche scadute / inutilizzate / utilizzate (oli usati, solventi, reagenti eccetera) 
  • Bombole di gas sotto pressione (sostanze refrigeranti eccetera)
  • Materiali contaminati (specificare)
  • Altro (specificare)
  • Nuove indicazioni per gli stabilimenti che producono beni durevoli: inserire (ad es. fanghi metallici, oli e grassi usati (dalle operazioni e dalla produzione), smaltimento di refrigeranti, ecc.)

Rifiuti domestici:

  • Batterie
  • Lampadine fluorescenti
  • Cartucce di inchiostro
  • Olio usato e sostanze grasse (dalla cottura)
  • Contenitori vuoti (sostanze per la pulizia o la disinfezione, pesticidi eccetera)
  • Rifiuti elettronici
  • Residui della combustione del carbone (ceneri volanti, ceneri e scorie pesanti)
  • Fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue (domestiche)
  • Altro (specificare)

Si consiglia di caricare: manifesti sui rifiuti pericolosi e/o copie dei permessi per il trattamento di rifiuti pericolosi

 

Tracciate i vostri flussi di rifiuti pericolosi?

Riceverete un punteggio pieno se state monitorando tutte le fonti di rifiuti pericolosi in modo esaustivo E smaltite i rifiuti pericolosi mediante un’impresa appaltatrice certificata per la raccolta dei rifiuti pericolosi. Per indicare dati riguardanti fusti o barili, consultate la guida seguente.

 

Riceverete un punteggio parziale se state monitorando in maniera esaustiva almeno una delle vostre fonti di rifiuti pericolosi, ma non tutte.

 

Qual è l’obiettivo della domanda?

Questa domanda ha l’obiettivo di sviluppare la conoscenza di tutti i tipi di rifiuti pericolosi prodotti nello stabilimento e monitorare il volume di ciascun tipo di rifiuto generato e il metodo di smaltimento. Per poter prendere decisioni strategiche su come ridurre, deviare o migliorare la gestione dei rifiuti, dovete sapere quali sono le vostre fonti che producono rifiuti.

 

Spiegazione tecnica:

Date le loro caratteristiche di rischio, tutti i rifiuti pericolosi devono essere ben monitorati e controllati per l’ottemperanza a leggi e regolamenti locali. Per identificare i rifiuti pericolosi, ogni paese ha un proprio inventario nazionale dei rifiuti pericolosi e uno standard nazionale per l’identificazione dei rifiuti pericolosi. Fate riferimento a questi documenti.

 

Nota: i principi e la guida di tracciamento e indicazione dei dati forniti nella Spiegazione tecnica della Domanda 1 per i rifiuti non pericolosi dovrebbero essere applicati al tracciamento e all’indicazione dei rifiuti pericolosi.

 

I rifiuti pericolosi costituiscono un rischio maggiore per l’ambiente e la salute umana rispetto ai rifiuti non pericolosi e perciò richiedono un processo di gestione più severo. Per poter prendere decisioni strategiche su come ridurre, deviare o migliorare la gestione dei rifiuti, dovete sapere quali sono le vostre fonti che producono rifiuti. È importante dare la priorità ai miglioramenti per le fonti che ve ne fanno produrre di più.

 

È importante anche specificare come viene smaltito ogni flusso di rifiuti per ottemperare a leggi e regolamenti locali sui rifiuti pericolosi e individuare opportunità di migliorare i metodi di smaltimento (per esempio riduzione, riciclaggio e incenerimento con recupero d’energia).

 

Si consiglia alla fabbrica di controllare regolarmente che i rifiuti pericolosi siano movimentati correttamente e che siano trattati/smaltiti nell’impianto autorizzato previsto. 

 

Un esempio di materiale contaminato può essere una pezza di cotone o di nylon usata per pulire le macchine. Il tessuto è contaminato da olio idraulico o lubrificante, inchiostro o prodotti chimici e può essere classificato come rifiuto pericoloso.

 

Nota: La classificazione in rifiuti pericolosi e non pericolosi può differire da una legislazione nazionale a un’altra in termini di identificazione di quali “rifiuti” sono classificati come pericolosi. Lo stabilimento deve attenersi agli obblighi di legge in materia. Se non ci sono obblighi di legge, scegliete le linee guida più rigorose del settore.

 

Nota su fusti/barili: se avete smaltito fusti vuoti, indicate il peso totale di tutti i fusti in chilogrammi o tonnellate. Per esempio, se avete smaltito 25 fusti in acciaio vuoti che pesavano 20 chilogrammi ciascuno, scegliete “Contenitori vuoti” e indicate 500 chilogrammi (25 fusti x 20 kg = 500 kg totali). 

 

Se avete smaltito fusti pieni contenenti rifiuti liquidi, indicate il volume del fusto (piedi cubi, iarde cubiche, galloni, metri) o il peso totale (kg o tonnellate).

 

Modalità di verifica della risposta:

Durante la verifica dei dati sui rifiuti da parte dello stabilimento, i verificatori devono esaminare tutti gli aspetti del programma di monitoraggio dei rifiuti dello stabilimento che potrebbero produrre imprecisioni, tra cui:

  • I processi di raccolta dati iniziali e le fonti di dati (ad es. documentazioni di pesatura, manifesti/fatture/ricevute, ecc.); e
  • Il processo e gli strumenti utilizzati per aggregare i dati (ad es. calcoli di fogli di calcolo, conversioni di unità, ecc.)

 

Se vengono rilevate incongruenze o errori, le informazioni indicate devono essere corrette ove possibile e devono essere inclusi commenti dettagliati nel campo Dati di verifica.

  • Documentazione richiesta: 
  • Elenco di TUTTI i rifiuti pericolosi prodotti dalla struttura 
    • Rifiuti derivanti dalla produzione
    • Rifiuti provenienti dall’imballaggio (per esempio, fusti e contenitori di sostanze chimiche)
    • Rifiuti domestici
  • Le documentazioni per tracciare sia la quantità che la tipologia di smaltimento (inclusa la destinazione di smaltimento) di TUTTI i rifiuti non pericolosi (ad es. fatture di fornitori di servizi di trattamento dei rifiuti, documentazioni di pesatura compilate in un foglio di calcolo (ad es. Excel) sono accettabili fintanto che sono disponibili prove a supporto anche per la revisione). Le documentazioni devono corrispondere alle risposte riportate a tutte le domande con risposta.
  • Metodo di monitoraggio della quantità e metodo di misurazione per TUTTI i rifiuti pericolosi.
  • Permessi per la movimentazione dei rifiuti pericolosi (se applicabile)
  • Registri di calibrazione delle bilance, ove applicabili (ad es. secondo le specifiche del produttore).
  • Metodologia di stima documentata ove applicabile 
  • Tutte le fonti di rifiuti pericolosi presso lo stabilimento vengono monitorate per intero. Ciò significa che tutte le risorse elencate nella tabella del Livello 1 hanno risposte complete in tutte le colonne che sono accurate

 

  • Domande da porre nel colloquio: 
    • La dirigenza sa descrivere le principali fonti di rifiuti pericolosi e il destino di questi (dove sono smaltiti)
    • I dipendenti chiave sono consapevoli di: 
      • Le procedure in atto per il monitoraggio dei rifiuti pericolosi comprendono il monitoraggio del processo di raccolta dei rifiuti, la misurazione della quantità e il tipo di smaltimento.
      • Il programma di tracciamento dei dati sui rifiuti e il modo in cui viene mantenuta la qualità dei dati.

 

  • Ispezione – cose da verificare fisicamente: 
    • Fonti di produzione di rifiuti pericolosi
    • Apparecchiature per la misurazione della quantità di rifiuti
    • Siti di raccolta per lo smaltimento dei rifiuti
    • Sito dell’appaltatore per lo smaltimento dei rifiuti

Si consiglia di caricare: foto dei locali di stoccaggio separati

Qual è l’obiettivo della domanda?

L’obiettivo è che il vostro stabilimento separi i rifiuti pericolosi e non pericolosi per una gestione appropriata.

 

Questa domanda è importante perché il vostro stabilimento deve gestire e smaltire rifiuti pericolosi e non pericolosi in modo diverso. La separazione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi può impedire reazioni indesiderate tra i flussi di rifiuti, ridurre l’inquinamento e i danni verso l’ambiente e le persone, contribuire alla riduzione dei costi (mescolare i rifiuti può causare l’aumento del volume dei rifiuti classificati come pericolosi e quindi renderlo più costoso da smaltire) ed evitare l’esposizione indesiderata del personale (fonte: GSCP).

 

Spiegazione tecnica:

Il primo passo consiste nell’assicurarsi che siano soddisfatti gli obblighi di legge riguardanti produzione, raccolta e differenziamento, stoccaggio, trasporto, trattamento e smaltimento dei rifiuti. Devono esserci procedure di gestione (compresi raccolta, differenziamento, stoccaggio e trasporto) dei rifiuti pericolosi e non pericolosi. Lo stabilimento deve fornire adeguate istruzioni di lavoro o procedure operative standard e segnaletica per la movimentazione e il differenziamento dei rifiuti non pericolosi. Può trattarsi di corsi di formazione, campagne di sensibilizzazione, poster, istruzioni di lavoro, indicazioni su dove mettere i rifiuti in base al tipo eccetera I dipendenti che si occupano della movimentazione dei rifiuti devono ricevere i dispositivi di protezione individuale (DPI). Le istruzioni devono essere fornite a:

  • Personale responsabile della movimentazione e della separazione dei rifiuti non pericolosi
  • Chiunque possa produrre rifiuti non pericolosi che deve raccogliere e separare nei bidoni corretti (per esempio, tutti i lavoratori della mensa, quelli dell’area di produzione, quelli che frequentano il dormitorio, ecc.)

Modalità di verifica della risposta:

  • Documentazione richiesta: 
    • Documentazione delle istruzioni di lavoro o delle procedure operative per la raccolta dei rifiuti generati, il differenziamento dei flussi di rifiuti (pericolosi e non pericolosi), lo stoccaggio e il trasporto di rifiuti pericolosi e non pericolosi.
    • Materiali di formazione e registri riguardanti la gestione dei rifiuti e la formazione per la loro movimentazione.
  • Domande da porre nel colloquio: 
    • Colloquio con i dipendenti chiave: 
      • I dipendenti chiave sono formati per raccolta, differenziamento e stoccaggio dei rifiuti
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente: 
  • Organizzazione della raccolta differenziata in punti di raccolta sparsi per la fabbrica e istruzioni o segnalazioni chiare presso il punto di raccolta per separare fisicamente rifiuti pericolosi e non pericolosi
  • Evidenza, nello stabilimento, che supporta una procedura stabilita per la separazione dei rifiuti, per esempio le relative procedure standard sono affisse nei laboratori.
  • Punti di raccolta per lo smaltimento dei rifiuti: sono chiaramente separati, contrassegnati e controllati come richiesto dalla natura pericolosa dei contenuti?

Si consiglia di caricare: foto dei locali di stoccaggio separati

Requisiti dell’area di stoccaggio dei rifiuti pericolosi:


  • L’area di stoccaggio dei rifiuti pericolosi è ventilata, asciutta e protetta dagli agenti atmosferici e dal rischio di incendio.
  • L’area di stoccaggio dei rifiuti pericolosi è protetta rispetto all’ingresso di dipendenti non autorizzati (per esempio, chiusa a chiave).
  • Non è consentito mangiare, bere e fumare in queste aree.
  • L’area di stoccaggio dei rifiuti pericolosi è chiaramente segnalata.
  • Nei locali di stoccaggio dei rifiuti liquidi, il pavimento è impermeabile e non poroso, i contenitori sono dotati di tappi, non vi sono scoli per le acque dove i liquidi possono essere versati e non vi sono tracce di fuoriuscite di liquidi.
  • Le sostanze infiammabili sono tenute lontano da fonti di calore o combustibili, in un ambiente dotato di messa a terra e illuminazione a prova di esplosione.
  • I rifiuti incompatibili devono essere separati.
  • L’attrezzatura per la risposta alle fuoriuscite, compresi i necessari dispositivi di protezione individuale (DPI), deve essere collocata vicino alle aree di stoccaggio, nonché prevedere stazioni di lavaggio oculare di emergenza e/o docce.
  • I dipendenti devono utilizzare i dispositivi di protezione individuale (DPI) appropriati quando si trovano in queste aree.

Requisiti dei contenitori per lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi:

 

    • I contenitori di stoccaggio sono in buone condizioni, appropriati per il loro contenuto, chiusi e accuratamente etichettati con l’indicazione del loro contenuto.
  • I contenitori devono avere i coperchi
  • I contenitori devono essere fissati per evitare il rovesciamento e impilati in modo sicuro
  • Tra i contenitori deve esserci sempre uno spazio di corridoio adeguato

Qual è l’obiettivo della domanda?

L’obiettivo è garantire un corretto stoccaggio dei contenitori di rifiuti pericolosi in ogni area del vostro stabilimento.

 

I rifiuti pericolosi costituiscono un rischio maggiore per l’ambiente e la salute umana rispetto ai rifiuti non pericolosi e perciò richiedono un regime di controllo più severo. È importante separarli, mettendo in sicurezza aree di stoccaggio e contenitori per scongiurare possibili pericoli a carico del personale e dell’ambiente.

 

Spiegazione tecnica:

L’impianto deve disporre di un luogo dedicato per lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi. L’area di stoccaggio deve avere le seguenti caratteristiche:

  • La collocazione dev’essere lontana da persone, fonti di ignizione e zone di traffico elevato.
  • Conservate sostanze corrosive, infiammabili ed esplosive in zone asciutte, fresche, lontano dalla luce solare diretta e lontano da tubi del vapore, caldaie o altre fonti di calore. Seguite le raccomandazioni del produttore delle sostanze chimiche o del loro fornitore per la temperatura di conservazione.
  • Tettoie e pavimentazioni adeguate per evitare che l’acqua piovana filtri attraverso i rifiuti e per impedire che l’eventuale percolato si infiltri nel suolo e nelle falde acquifere.
  • Contenimento degli sversamenti disponibile e lavoratori addestrati per usarlo in caso di perdita.
  • Apparecchiature antincendio se nell’area sono stoccati rifiuti ossidanti, esplosivi, infiammabili o con gas pressurizzati
  • Ventilazione adeguata. Sistemi di ventilazione ben progettati e ben curati eliminano vapori, fumi, nebbie o polveri diffuse corrosivi, infiammabili e tossici dal luogo di lavoro e riducono i pericoli causati. Alcuni luoghi potrebbero necessitare di un sistema completo di cappe e condotti per fornire una ventilazione accettabile. Altri potrebbero richiedere una singola ventola di scarico ben posizionata. Impiegate materiali resistenti alla corrosione nei sistemi di ventilazione per materiali corrosivi. È possibile che non siano necessari sistemi di ventilazione speciale quando si lavora con piccole quantità di sostanze corrosive che non emettono contaminanti diffusi nell’aria.
  • Chiusura e protezione in ogni momento. Solo le persone autorizzate possono entrare.
  • Esponete l’adeguata segnaletica di pericolo all’ingresso.
  • Illustrate i dispositivi di protezione individuale (DPI) necessari per accedere all’area.
  • Fornite i DPI necessari per accedere all’area.
  • Esponete la Scheda Dati di Sicurezza semplificata.
  • Differenziate in base alla matrice di compatibilità chimica.
  • Un differenziamento errato può dare luogo a una reazione tra rifiuti incompatibili, causando incendi, esplosioni o emissioni di gas tossici
  • I rifiuti pericolosi sono stoccati in contenitori compatibili con i loro contenuti, come i prodotti chimici di scarto. La scelta del materiale – acciaio, alluminio, fibra, plastica eccetera – deve essere collegata al prodotto contenuto. Accertatevi che i rifiuti non possano reagire con il contenitore stesso. Alcuni rifiuti sono altamente corrosivi e possono provocare una reazione con un contenitore metallico, causando potenzialmente la sua rottura. I contenitori di plastica o con rivestimento plastico sono soluzioni adeguate ai rifiuti corrosivi. I contenitori in acciaio sono soluzioni adeguate ai liquidi non corrosivi e infiammabili.
  • I contenitori dei rifiuti devono essere chiusi o assicurati quando non in uso; i cassonetti aperti devono essere coperti in modo sicuro.
  • Tutti i contenitori e i recipienti devono essere chiaramente etichettati con l’indicazione del loro contenuto e le relative caratteristiche di pericolosità
  • I contenitori dei rifiuti sono in buone condizioni.
  • Deve essere sempre effettuata una buona pulizia per evitare che l’area diventi terreno fertile per roditori e insetti.
  • Le ispezioni regolari delle aree di deposito dei rifiuti in loco devono essere effettuate con una frequenza proporzionale al rischio e mantenere il suddetto requisito in ogni momento.
  • Lo stato di ogni rifiuto pericoloso nell’area di stoccaggio deve essere ben registrato insieme al nome di ogni rifiuto, fonte, quantità, caratteristica, tipo di contenitore, data di ingresso del rifiuto, posizione di stoccaggio, data d’uscita del rifiuto, reparto di ricezione del rifiuto.

Modalità di verifica della risposta:

  • Documentazione richiesta: 
    • Le procedure per assicurare lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi e la registrazione dello status nell’area di stoccaggio sono mantenuti sempre conformi alle linee guida tecniche presentate.
  • Domande da porre nel colloquio: 
      • La dirigenza conosce i rischi presentati dai rifiuti pericolosi e l’importanza di impedire la contaminazione
      • I dipendenti chiave sono istruiti su come prevenire la contaminazione nell’area di stoccaggio pericolosa
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente: 
    • I rifiuti vengono stoccati in un luogo specifico e tutti i requisiti di cui sopra sono rispettati. (si veda la Guida tecnica)

Si consiglia di caricare: foto dei locali di stoccaggio separati

Requisiti dell’area di stoccaggio dei rifiuti non pericolosi:


  • L’area di stoccaggio dei rifiuti non pericolosi è ventilata, asciutta e protetta dalle intemperie e dai rischi di incendio; le sue superfici devono essere impenetrabili.
  • L’area di stoccaggio dei rifiuti non pericolosi è segnalata chiaramente.
  • Le sostanze infiammabili sono tenute lontano da fonti di calore o combustibili, in un ambiente dotato di messa a terra e illuminazione a prova di esplosione.
  • I dipendenti devono utilizzare i dispositivi di protezione individuale (DPI) appropriati quando si trovano in queste aree.

Requisiti dei contenitori per lo stoccaggio dei rifiuti non pericolosi:

 

    • I contenitori di stoccaggio sono in buone condizioni, appropriati per il loro contenuto, chiusi e accuratamente etichettati con l’indicazione del loro contenuto.
  • I contenitori devono essere fissati per evitare il rovesciamento e impilati in modo sicuro.

Qual è l’obiettivo della domanda?

L’obiettivo è garantire un corretto stoccaggio dei contenitori di rifiuti pericolosi in ogni area del vostro stabilimento.

 

I rifiuti non pericolosi possono comportare dei rischi di contaminazione (ad es: inquinamento, dispersione in aria, residui dei rifiuti alimentari) e al personale (ad es: fuoco, oggetti taglienti).

 

I rifiuti non devono essere conservati troppo a lungo e in quantità eccessiva poiché si può formare percolato (in particolare nel caso di rifiuti alimentari, rivestimenti di metalli o altri tipi di materiali che contengono sostanze pericolose). Qualsiasi luogo in cui i rifiuti sono concentrati e conservati anche per un breve periodo di tempo può essere una potenziale fonte di contaminazione del suolo e delle falde acquifere.

 

Spiegazione tecnica:

Deve essere disponibile un’area di stoccaggio per contenere i rifiuti differenziati nell’attesa che l’appaltatore li raccolga per lo smaltimento. I requisiti generali di un’area dedicata allo stoccaggio dei rifiuti non pericolosi devono includere:

  • Posizione: lontana dalle persone e dalle fonti di incendio.
  • Tettoie e pavimentazioni adeguate: evitate che l’acqua piovana filtri attraverso i rifiuti e produca percolato che s’infiltra nel suolo e nelle falde acquifere. Proteggete la pavimentazione con materiali di rivestimento impenetrabili (ovvero, il materiale utilizzato per coprire il pavimento non deve permettere ad alcun liquido di infiltrarsi / passare) per evitare qualsiasi contaminazione del suolo da percolato, sostanze di rivestimento su rifiuti non pericolosi (materiali di stampa, verniciature…) ed evitare la diffusione
  • Pulizia: deve essere sempre effettuata una buona pulizia per evitare che l’area diventi terreno fertile per roditori e insetti.
  • Attrezzatura antincendio se nell’area sono stoccati rifiuti infiammabili (per esempio, carta, cartone eccetera)
  • Esponete l’adeguata segnaletica di pericolo all’ingresso e all’interno dell’area di stoccaggio, come cartelli “non fumare”, “non introdurre cibi”, nome e posizione in cui stoccare i diversi tipi di materiali riciclabili. Tutti i cartelli devono essere esposti in una posizione visibile e devono essere espressi in una lingua o in lingue che possano essere comprese dai lavoratori che gestiscono i rifiuti.
  • Esponete e fornite la lista dei DPI necessari per entrare nell’area in caso di rischi (guanti per rifiuti taglienti, maschera per rifiuti polverosi…)
  • Le regolari ispezioni delle aree di stoccaggio dei rifiuti in loco devono essere effettuate dall’ingegnere specializzato con frequenza proporzionale al rischio; si devono tenere registri delle ispezioni.
  • Lo stato di ogni rifiuto non pericoloso nell’area di stoccaggio deve essere ben registrato insieme al nome di ogni rifiuto, fonte, quantità, data di ingresso del rifiuto, posizione di stoccaggio, data d’uscita del rifiuto, reparto di ricezione del rifiuto.

Il percolato è il liquido (per esempio la pioggia) che drena o “cola” (per esempio, l’acqua contenuta nei rifiuti alimentari) dai rifiuti quando l’acqua vi filtra attraverso. La sua composizione varia ampiamente in funzione dell’età e della tipologia dei rifiuti. In genere contiene materiale disciolto e in sospensione.

Modalità di verifica della risposta:

  • Documentazione richiesta: 
    • Procedure per garantire che i rifiuti non pericolosi stoccati non diventino contaminati.
    • Registri dello stato dei rifiuti non pericolosi nell’area di stoccaggio.
  • Domande da porre nel colloquio: 
    • La dirigenza conosce i rischi presentati dai rifiuti non pericolosi e l’importanza di impedire la contaminazione
    • I dipendenti chiave sono istruiti su come prevenire la contaminazione nell’area di stoccaggio non pericolosa
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente: 
    • I rifiuti vengono stoccati in un luogo specifico e tutti i requisiti di cui sopra sono rispettati. (si veda la Guida tecnica)

L’incenerimento all’aria aperta è proibito.

  • Se l’incenerimento all’aria aperta non è proibito, descrivere la tecnologia utilizzata e il metodo di controllo delle emissioni nell’atmosfera.

 

Il conferimento in discarica a cielo aperto è proibito.

  • Se il conferimento in discarica a cielo aperto non è proibito, descrivete la tecnologia utilizzata e il metodo di controllo delle emissioni in atmosfera.

L’interramento e le perdite dei serbatoi di stoccaggio sono vietate

  • Se l’interramento e le perdite dai serbatoi di stoccaggio non sono vietati, indicate come sono stati smaltiti i rifiuti nello stabilimento

 

Qual è l’obiettivo della domanda?

Le azioni irresponsabili di smaltimento dei rifiuti, tra cui incenerimento all’aria aperta in loco, interramento in discarica, interramento e perdite dai serbatoi di stoccaggio possono causare contaminazione nel suolo e nelle acque sotterranee, inquinamento atmosferico da emissioni di fumo e generazione di gas e rischi per la salute (GSCP). L’intento è quello di spingervi ad eliminare tutte le azioni irresponsabili di smaltimento dei rifiuti.

 

In che modo questa domanda aiuta lo stabilimento a guidare il miglioramento?

Qualsiasi incenerimento e conferimento in discarica non autorizzato nella sede del vostro stabilimento di produzione deve essere vietato in quanto le emissioni in atmosfera non saranno controllate, raccolte e trattate. Tutti i gas di scarico devono essere scaricati attraverso un camino, una ciminiera o uno sfiato, in modo che le emissioni possano essere controllate e in alcuni casi sia possibile bloccare le sostanze inquinanti con un filtro.

 

Spiegazione tecnica:

Devono essere proibiti l’incenerimento e il conferimento in discarica nell’area dello stabilimento (all’interno o all’esterno) senza apparecchiatura di controllo delle emissioni in atmosfera e senza un’autorizzazione speciale delle autorità locali competenti. Se l’incenerimento è possibile presso lo stabilimento, fornire una spiegazione della tecnologia, del processo di approvazione e del controllo delle emissioni nell’atmosfera, nel campo per i commenti. Ogni scarico incontrollato di rifiuti in discarica (cioè il conferimento in discarica senza licenza / permesso richiesto) deve essere vietato. Tutti i rifiuti pericolosi devono essere trasmessi a un gestore con licenza e autorizzazione (un servizio legalmente certificato) e i rifiuti solidi devono essere gestiti da un fornitore qualificato  che li tratterà riducendo al minimo e controllando l’impatto sulla salute e sull’ambiente. Lo smaltimento e il trattamento finali non devono essere gestiti sul posto (in fabbrica) dai dipendenti della fabbrica.

 

Modalità di verifica della risposta:

Sì 

  • Documentazione richiesta: 
    • Politica per vietare azioni irresponsabili di smaltimento dei rifiuti
    • Politica su come verranno gestiti e smaltiti i rifiuti
    • Contratto di un appaltatore per lo smaltimento dei rifiuti
  • Domande da porre nel colloquio: 
    • La dirigenza e i dipendenti chiave sono informati circa eventuali divieti di smaltimento irresponsabile dei rifiuti
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente: 
    • Attività incontrollate di interramento, incenerimento o conferimento in discarica in loco
    • Perdite dal serbatoio di stoccaggio dei rifiuti

Se sì, selezionate tutti gli argomenti trattati dai vostri corsi di formazione:

  • Gestione adeguata
  • Tecniche e procedure di stoccaggio e smaltimento
  • Procedure operative specifiche per la minimizzazione dei rifiuti
  • Uso dei dispositivi di protezione individuale
  • Altro (specificare)

Quanti dipendenti sono stati formati?

 

Con quale frequenza formate i vostri dipendenti?

 

Si consiglia di caricare: lista del personale che ha ricevuto la formazione, materiali per la formazione (inclusa la programmazione), certificazioni.

Riceverete punteggio pieno se tutti gli argomenti erano inclusi nei vostri corsi di formazione.

 

Se alcuni argomenti erano inclusi, ma non tutti, riceverete un punteggio parziale

 

Qual è l’obiettivo della domanda?

L’obiettivo è invitarvi a educare tutti i lavoratori interessati circa le corrette procedure di gestione dei rifiuti.

 

Spiegazione tecnica:

Si consiglia alla fabbrica di includere nella formazione i seguenti elementi importanti:

  • Gestione adeguata
  • Una panoramica degli obblighi di legge e delle conseguenze ambientali di movimentazione e gestione scorrette dei rifiuti.
  • Come identificare, differenziare, raccogliere e trasportare i rifiuti pericolosi
  • Come monitorare e pesare la quantità di rifiuti pericolosi
  • Conoscenza della politica di prevenzione degli incidenti riguardanti i rifiuti pericolosi, preparazione alle emergenze e gestione della procedura di risposta
  • Tecniche e procedure di stoccaggio e smaltimento
  • Una panoramica dei vantaggi per l’ambiente derivanti dal differenziamento dei rifiuti, compresi il controllo di qualità e le possibilità di riciclo verso un valore superiore.
  • Distribuzione di dispositivi di protezione individuale e gestione dell’utilizzo.
  • Introduzione all’uso di strumenti e dispositivi di protezione adeguati durante la gestione dei rifiuti.

Oltre alla formazione, gli stabilimenti devono fornire adeguate istruzioni di lavoro e segnalazioni per la movimentazione, la differenziazione e il trasporto dei rifiuti non pericolosi.

Modalità di verifica della risposta:

    • Documentazione richiesta: 
      • Documentazione sulla formazione che includa TUTTI i seguenti elementi: 
        • Gestione adeguata
        • Le procedure per identificare, differenziare, raccogliere e trasportare rifiuti pericolosi
        • Le procedure per tracciare e pesare la quantità dei rifiuti pericolosi
        • Tecniche e procedure di stoccaggio e smaltimento
        • Procedure operative specifiche per la minimizzazione dei rifiuti
        • Distribuzione di dispositivi di protezione individuale e gestione dell’utilizzo
  • Domande da porre nel colloquio: 
      • I dipendenti chiave hanno ricevuto la formazione alla gestione dei rifiuti pericolosi
      • I dipendenti conoscono i rischi della mancata osservanza delle procedure di sicurezza
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente: 
    • Documenti riguardanti la formazione
    • Schede che elencano i partecipanti alla formazione
    • Documenti riguardanti i risultati dei test condotti nelle formazioni
    • Immagini dell’incontro per la formazione

Sì, in parte: Punteggio parziale se non sono messe completamente in atto e gestite tutte le misure preventive per controllare esaustivamente ogni contaminazione (aria, suolo e sottosuolo)

  • Documentazione richiesta: 
    • Documentazione sulla formazione che includa alcuni dei seguenti elementi: 
      • Gestione adeguata
      • Le procedure per identificare, differenziare, raccogliere e trasportare rifiuti pericolosi
      • Le procedure per tracciare e pesare la quantità dei rifiuti pericolosi
      • Tecniche e procedure di stoccaggio e smaltimento
      • Procedure operative specifiche per la minimizzazione dei rifiuti
      • Distribuzione di dispositivi di protezione individuale e gestione dell’utilizzo
  • Domande da porre nel colloquio: 
    • I dipendenti chiave hanno ricevuto la formazione alla gestione dei rifiuti pericolosi

 

  • Ispezione – cose da verificare fisicamente: 
    • Documenti riguardanti la formazione
    • Schede che elencano i partecipanti alla formazione
    • Documenti sui risultati dei test condotti nelle formazioni
    • Immagini dell’incontro per la formazione

Rifiuti – Livello 2

Questions

Se sì, selezionate tutte le fonti di rifiuti per cui è stato definito un valore di riferimento nel vostro stabilimento

  • Fonte di rifiuti
  • Il valore standard di riferimento è assoluto o normalizzato?
  • Qual è la quantità inclusa nel valore standard di riferimento?
  • Unità di misura
  • Anno di riferimento
  • Come è stato calcolato il vostro valore di riferimento?
  • Il valore di riferimento è stato verificato?

Qual è l’obiettivo della domanda?

Per poter dimostrare di aver effettuato miglioramenti o riduzioni alle fonti di rifiuti, è importante conoscere il proprio punto di partenza. Impostare un valore di riferimento (ovvero la performance annuale rispetto a un parametro fissato in un anno base definito) vi consente di avere un chiaro punto di paragone per il monitoraggio continuo delle performance inerenti ai rifiuti e la determinazione degli obiettivi.

 

Spiegazione tecnica:

Un “valore di riferimento” è il punto di partenza o benchmark che è possibile utilizzare per confrontarsi nel tempo.

 

Nel FEM i valori di base possono essere “assoluti” (quantità totale di rifiuti per un periodo di riferimento, ad es. 1.500 tonnellate all’anno) o “normalizzati” a un prodotto o a una metrica operativa (ad esempio 0,15 kg per unità di produzione). La normalizzazione dei dati è consigliata per tenere conto delle fluttuazioni operative, in quanto ciò fornisce un migliore confronto dei dati anno su anno e quindi analisi più utili e attuabili.

Quando stabilite un valore di riferimento, assicuratevi di fare quanto segue:

  • Verificate che i dati sulle fonti di rifiuti siano stabili e sufficienti per essere utilizzati per determinare un valore di riferimento. In Higg FEM, un valore di riferimento deve comprendere generalmente i dati di un intero anno solare. 
    • Nota: se il vostro stabilimento ha subito importanti modifiche strutturali o operative come l’acquisizione o le modifiche nella tipologia di prodotto, in generale, dovreste stabilire o ripristinare un valore di riferimento dopo che tali modifiche sono state completate.
  • Determinate se il valore di riferimento sarà assoluto o normalizzato (i valori di riferimento normalizzati sono preferibili) 
  • Verificate che i dati di origine e la normalizzazione dei dati delle metriche siano accurati.
  • Le quantità di rifiuti e il volume di produzione da verifiche precedenti Higg FEM 3.0 e audit interni o esterni condotti da personale qualificato sono fonti accettabili di verifica dei dati.
  • Applicate la metrica di riferimento appropriata (ovvero, all’anno per il valore di riferimento assoluto OPPURE dividete la metrica di normalizzazione scelta 1.500.000 kg per 1.000.000 di pezzi = 1,5kg/pezzo)
  • Nota: per le fonti di rifiuti che non sono correlate alla produzione, devono essere utilizzate, se del caso, altre metriche di normalizzazione (ad es. cibo o altri rifiuti domestici possono essere normalizzati per pasto servito o per lavoratore)

Nota: se il valore di riferimento viene utilizzato per valutare le prestazioni rispetto a un obiettivo, il valore di riferimento deve rimanere invariato.

Indicazione dei dati sui valori di riferimento in Higg FEM:

Cosa fare:

  • Esaminate i dati di origine e i dati metrici grezzi di normalizzazione (manifesti/ fatture, documentazioni di pesatura, quantità di produzione, ecc.) rispetto ai totali aggregati per garantire che siano accurati. (ad es. ricontrollate le documentazioni mensili delle fonti dei rifiuti per assicurarvi che corrispondano alle quantità di rifiuti annuali utilizzate per calcolare il valore di riferimento). 
  • Selezionate il tipo di valore di riferimento appropriato in FEM – assoluto o normalizzato.
  • Assicuratevi che vengano riportate le unità corrette e verificate eventuali conversioni di unità dai dati di origine ai dati indicati.
  • Inserite l’anno di riferimento. Questo è l’anno rappresentato dai dati dei valori di riferimento.
  • Fornite dettagli sufficienti su come è stato calcolato il valore di riferimento (ad esempio, la quantità di rifiuti è stata normalizzata per metro di tessuto prodotto).
  • Selezionate soltanto Sì alla domanda “Il valore di riferimento è stato verificato?” se i dati dei valori di riferimento sono stati completamente verificati in una precedente verifica Higg FEM 3.0, o da un audit interno o esterno condotto da personale qualificato.

Cosa non fare:

  • Non indicate dei valori di riferimento che non sono accurati (ad es. la fonte dei dati è sconosciuta o non è stata verificata)
  • Non indicate valori di riferimento basati su dati insufficienti (ad esempio, soltanto i dati relativi a un intero anno). 
  • Non indicate valori di riferimento stimati se non sono supportati da una metodologia e da dati di stima verificabili e accurati (ad es. calcoli tecnici).

Modalità di verifica della risposta:

Durante la verifica dei valori di riferimento di uno stabilimento, i verificatori devono esaminare:

  • Tutti i dati di origine (manifesti/fatture, documentazioni di pesatura, quantità di produzione, ecc.) e totali dei dati aggregati per l’anno di riferimento; e/o 
  • Documentazioni di verifica dei dati relativi ai valori di riferimento, ove disponibili (ad esempio, precedente verifica di Higg, revisione della qualità dei dati, audit interni o esterni, ecc.)

 

Se vengono rilevate incongruenze o errori, le informazioni indicate devono essere corrette ove possibile e devono essere inclusi commenti dettagliati nel campo Dati di verifica.

  • Documentazione richiesta: 
    • Documentazione del valore di riferimento di ogni fonte di rifiuti e del processo di impostazione del valore di riferimento; monitoraggio dei relativi dati sull’impostazione del valore di riferimento
    • Capacità di dimostrare come sono stati convalidati i dati del valore di riferimento (per esempio, i dati verificati di Higg FEM 3.0 utilizzati, il processo di convalida interno utilizzato)
  • Domande da porre nel colloquio: 
    • Discussione con la squadra responsabile della gestione delle metriche. La squadra deve spiegare chiaramente e dimostrare come sono stati calcolati e convalidati i dati del valore di riferimento (per esempio, i dati verificati di Higg FEM 3.0 utilizzati, il processo di convalida interno utilizzato, l’audit condotto da terzi, ecc.)
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente: 
    • Punti di generazione dei rifiuti
    • Aree di stoccaggio dei rifiuti
    • Area di pesatura dei rifiuti

Se sì, indicate i metodi:

  • Metodo di smaltimento
  • Qual è la quantità inclusa nel valore standard di riferimento? (Inserite una percentuale %)
  • Anno di riferimento
  • Come è stato calcolato il vostro valore di riferimento?
  • Il valore di riferimento è stato verificato?

Qual è l’obiettivo della domanda?

Per poter dimostrare di aver effettuato miglioramenti dei metodi di smaltimento dei rifiuti è importante conoscere il proprio punto di partenza. Impostate un valore di riferimento (ovvero la performance annuale rispetto a un parametro fissato in un anno base definito) vi consente di avere un chiaro punto di paragone per i miglioramenti continui nel monitoraggio del metodo di smaltimento dei rifiuti e nella definizione degli obiettivi.

 

Spiegazione tecnica:

I valori di riferimento del metodo di smaltimento dei rifiuti sono diversi dai valori di riferimento della fonte di rifiuti nella Domanda 8. I valori di riferimento dei metodi di smaltimento si concentrano sulla percentuale dei rifiuti totali dello stabilimento che vengono smaltiti con un metodo specifico (ad es. il 60% di tutti i rifiuti generati in un anno nello stabilimento viene smaltito in discarica). 

Nello stabilire un valore di base per il metodo di smaltimento dei rifiuti, assicuratevi di fare quanto segue:

  • Verificate che i dati sulla quantità di rifiuti siano accurati, includano tutte le fonti e siano sufficienti per essere utilizzati per determinare un valore di base. In Higg FEM, un valore di riferimento deve comprendere generalmente i dati di un intero anno solare. 
    • Nota: se il vostro stabilimento ha subito importanti modifiche strutturali o operative come l’acquisizione o le modifiche nella tipologia di prodotto, in generale, dovreste stabilire o ripristinare un valore di riferimento dopo che tali modifiche sono state completate.
  • Calcolate la quantità totale di rifiuti generati nello stabilimento (da tutte le fonti), comprese le fonti pericolose e non pericolose. 
  • Calcolate la quantità totale di rifiuti da smaltire utilizzando un particolare metodo di smaltimento (ad es. discarica, riciclaggio. Incenerimento)
  • Dividete la quantità totale di rifiuti smaltiti utilizzando lo stesso metodo per la quantità totale di rifiuti generati. Per esempio:
    • Rifiuti totali generati da tutte le fonti: 460.555 kg all’anno
    • Quantità totale di rifiuti riciclati (tutte le fonti pertinenti): 255.000 kg/anno
    • Valore di riferimento per i rifiuti riciclati: 55,3% (255.000 kg/460.555 kg)

Nota: se il valore di riferimento viene utilizzato per valutare le prestazioni rispetto a un obiettivo, il valore di riferimento deve rimanere invariato.

Indicazione dei dati sui valori di riferimento in Higg FEM:

Cosa fare:

  • Esaminate i dati di origine (manifesti/fatture, documentazioni di pesatura, ecc.) rispetto ai totali aggregati per assicurarvi che siano accurati. (ad es. ricontrollate le documentazioni mensili delle fonti dei rifiuti per assicurarvi che corrispondano alle quantità di rifiuti annuali utilizzate per calcolare il valore di riferimento).
  • Assicuratevi che tutte le fonti di rifiuti (pericolose e non pericolose) siano incluse nelle quantità di rifiuti totali dello stabilimento e nelle quantità per ciascun metodo di smaltimento.
  • Inserite l’anno di riferimento. Questo è l’anno rappresentato dai dati dei valori di riferimento.
  • Fornite dettagli sufficienti su come è stato calcolato il valore di riferimento (ad es. la quantità totale di tutti i rifiuti riciclati è stata divisa per la quantità totale di rifiuti generati presso lo stabilimento).
  • Selezionate soltanto Sì alla domanda “Il valore di riferimento è stato verificato?” se i dati dei valori di riferimento sono stati completamente verificati in una precedente verifica Higg FEM 3.0, o da un audit interno o esterno condotto da personale qualificato.

Cosa non fare:

  • Non indicate dei valori di riferimento che non sono accurati (ad es. la fonte dei dati è sconosciuta o non è stata verificata)
  • Non indicate valori di riferimento basati su dati insufficienti (ad esempio, soltanto i dati relativi a un intero anno). 
  • Non indicate valori di riferimento stimati se non sono supportati da una metodologia e da dati di stima verificabili e accurati (ad es. calcoli tecnici).

Modalità di verifica della risposta:

Durante la verifica dei valori di riferimento di uno stabilimento, i verificatori devono esaminare:

  • Tutti i dati di origine (manifesti/fatture, documentazioni di pesatura, quantità di produzione, ecc.) e totali dei dati aggregati per l’anno di riferimento; e/o 
  • Documentazioni di verifica dei dati relativi ai valori di riferimento, ove disponibili (ad esempio, precedente verifica di Higg, revisione della qualità dei dati, audit interni o esterni, ecc.)

 

Se vengono rilevate incongruenze o errori, le informazioni indicate devono essere corrette ove possibile e devono essere inclusi commenti dettagliati nel campo Dati di verifica.

Sì:

  • Documentazione richiesta: 
    • Documentazione di ogni processo di impostazione di un valore di riferimento per i metodi di smaltimento dei rifiuti, nonché di monitoraggio dei dati per quanto riguarda l’impostazione del valore di riferimento
    • Capacità di dimostrare come sono stati convalidati i dati del valore di riferimento (per esempio, i dati verificati di Higg FEM 3.0 utilizzati, il processo di convalida interno utilizzato)
    • Contratto del gestore dei rifiuti Registri dei dati sullo smaltimento di rifiuti e spiegazione del processo.
  • Domande da porre nel colloquio: 
    • Discussione con la squadra responsabile della gestione delle metriche. La squadra deve spiegare chiaramente e dimostrare come sono stati calcolati e convalidati i dati del valore di riferimento (per esempio, i dati verificati di Higg FEM 3.0 utilizzati, il processo di convalida interno utilizzato, l’audit condotto da terzi, ecc.)
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente: 
    • Metodi di smaltimento dei rifiuti allo stabilimento e sito dell’appaltatore incaricato.

Selezionate tutte le fonti di rifiuti per le quali sono stati fissati obiettivi quantitativi o di miglioramento presso il vostro stabilimento.

  • Qual è il vostro obiettivo di cambiamento per i rifiuti prodotti da questa fonte? Assicuratevi di inserire una percentuale negativa (%) per un obiettivo di riduzione
  • Qual è l’anno entro il quale volete raggiungere questo obiettivo?
  • Descrivete le misure previste per raggiungere questo obiettivo.

Riceverete punteggio pieno se avete fissato obiettivi per quantità di rifiuti che costituiscono l’80% o più dei rifiuti totali generati.

 

Riceverete un punteggio parziale se avete fissato obiettivi per quantità di rifiuti che costituiscono tra il 50% e il 79% dei rifiuti totali generati. Ciò garantisce che veniate premiati per aver cercato di ridurre le vostre principali fonti di produzione di rifiuti, con un conseguente impatto positivo sull’ambiente.

 

N.B.: il punteggio pieno o parziale viene calcolato automaticamente sulla base delle risorse che selezionate e per le quali dichiarate di avere un obiettivo di miglioramento.

 

Qual è l’obiettivo della domanda?

L’obiettivo è invitarvi a fissare almeno un obiettivo di riduzione dei rifiuti nel vostro stabilimento.

Le aziende sostenibili lavorano continuamente per ridurre al minimo i loro impatti ambientali. Ora che sapete quanti rifiuti produce il vostro stabilimento (il vostro “valore di riferimento”), siete pronti a fissare obiettivi per ridurre la quantità di rifiuti generati.

Nota: gli stabilimenti possono separare gli obiettivi per quantità di rifiuti e metodi di smaltimento. Questa domanda si concentra sulle quantità di rifiuti per fonti specifiche di rifiuti.

Gli obiettivi possono essere a lungo o a breve termine (a breve termine = meno di 3 anni; a lungo termine = più di 3 anni). Dopo averlo impostato, dovete verificare i progressi almeno trimestralmente allo scopo di effettuare gli adeguamenti necessari per rimanere aggiornati e raggiungere il traguardo.

 

Spiegazione tecnica:

Un obiettivo può essere espresso da metriche assolute o normalizzate allo scopo di guidare, entro una data stabilita, miglioramenti quantificabili rispetto al valore di riferimento. Per Higg FEM gli obiettivi di riduzione possono essere normalizzati all’unità del volume di produzione (selezionata nella sezione Informazioni sul sito: unità di volume annuale) o ad un’altra metrica operativa appropriata. Un obiettivo normalizzato vi mostra quando il progresso è reale, anziché risultare da modifiche della gestione aziendale come una riduzione della produzione. Un esempio di obiettivo normalizzato consiste nei chilogrammi (kg) di rifiuti generati dalla produzione di un’unità di prodotto vendibile (kg/unità).

Higg FEM richiede che siano fissati obiettivi formali per poter rispondere Sì a questa domanda. Quando stabilite obiettivi formali di miglioramento, assicuratevi di fare quanto segue:

  • Basate l’obiettivo su una valutazione formale delle opportunità e delle azioni di miglioramento (ad es. cambio di materie prime/imballaggi, modifiche di processo o sostituzione delle attrezzature) per calcolare la quantità di rifiuti che può essere ridotta.
    • Ad esempio: definizione di un obiettivo basato su una valutazione dell’acquisto di macchine di taglio laser che dovrebbe ridurre gli scarti di tessuto del 15% per metro di tessuto, calcolato sulla base di una revisione formale delle specifiche dell’attrezzatura e delle operazioni pianificate.
  • Definite la quantità obiettivo esatta, espressa in percentuale (ad es. riducete del 5% gli scarti di tessuto normalizzati per pezzo). Questo deve essere basato su una valutazione formale come indicata sopra.
  • Determinate se l’obiettivo sarà assoluto o normalizzato a una metrica di produzione o operativa.
  • Definite la data di inizio (ad es. “valore di riferimento”) dell’obiettivo.
  • Definite la data di termine dell’obiettivo, ovvero la data di completamento prevista dei miglioramenti richiesti. 
  • Definite le unità di misura appropriate.
  • Stabilite le procedure per esaminare l’obiettivo. Questa revisione dovrebbe includere una valutazione delle azioni intraprese e dei progressi compiuti nel raggiungimento dell’obiettivo definito. Si consigliano revisioni trimestrali.
  • Assicuratevi che l’obiettivo sia rilevante per ridurre i rifiuti dello stabilimento (ad es. che si concentri sulle fonti di rifiuti più significative nello stabilimento)

Individuare obiettivi in Higg FEM:

Cosa fare:

  • Esaminate l’obiettivo per garantire che tutti gli aspetti sopra indicati siano coperti e che le informazioni siano accurate.  
  • Inserite l’obiettivo di riduzione in forma percentuale. Assicuratevi di inserire una percentuale negativa per un obiettivo di riduzione (ad es. -5 per una riduzione del 5%)
  • Selezionate il tipo di obiettivo appropriato in FEM – assoluto o normalizzato.
  • Fornite dettagli sufficienti su come l’obiettivo sarà raggiunto nel campo “Descrivere le misure pianificate per raggiungere questo obiettivo”. (ad esempio, ottenere una riduzione del 3% dei rifiuti di cartone normalizzati generati passando a cartoni riutilizzabili per le consegne di materie prime).

 

Cosa non fare:

  • Non indicate un obiettivo che non è accurato (ad es. la fonte dei dati è sconosciuta o non è stata verificata)
  • Non indicate un obiettivo basato su dati insufficienti. (ad es. un obiettivo di riduzione che non è basato su una valutazione formale di opzioni come le modifiche di processo/delle attrezzature o il cambio dei materiali utilizzati per soddisfare l’obiettivo dichiarato, OPPURE non sono state definite azioni per raggiungere l’obiettivo.)
  • Non indicate obiettivi stimati se non sono supportati da una metodologia e da dati di stima verificabili e accurati (ad es. calcoli tecnici).

Modalità di verifica della risposta:

Durante la verifica degli obiettivi di uno stabilimento, i verificatori devono esaminare:

  • Tutte le prove di supporto (ad esempio calcoli, dati e valori di riferimento sulla quantità di rifiuti, specifiche delle attrezzature nuove/proposte, ecc.) per verificare che l’obiettivo è basato su una valutazione formale delle opportunità di miglioramento. 
  • L’operatività dello stabilimento in relazione alle fonti dei rifiuti per garantire che gli obiettivi e le opportunità valutati sono rilevanti per i rifiuti del sito.

 

Se vengono rilevate incongruenze o errori, le informazioni indicate devono essere corrette ove possibile e devono essere inclusi commenti dettagliati nel campo Dati di verifica.

 

Punteggio pieno

  • Documentazione richiesta: 
    • La documentazione di supporto che dimostri che gli obiettivi si basano su una valutazione formale delle opportunità di riduzione/miglioramento (ad esempio calcoli, dati e valori di riferimento sui rifiuti, specifiche delle attrezzature nuove/proposte, ecc.) 
    • Metodologia e calcoli di supporto per mostrare come sono stati calcolati gli obiettivi 
    • Elenco delle misure/azioni da intraprendere per raggiungere l’obiettivo
  • Domande da porre nel colloquio: 
    • Discussione con la squadra responsabile della gestione delle metriche. Il team deve spiegare e dimostrare chiaramente come è stato determinato l’obiettivo (ad esempio sulla base di riduzioni calcolate dalle valutazioni delle opportunità di miglioramento) e come l’obiettivo viene monitorato ed esaminato
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente: 
    • Evidenze a sostegno di strategie mirate alla riduzione dei rifiuti

Sì, in parte

  • Stessi requisiti della risposta “Sì” ma per le risorse (o per una risorsa) pari al 50-79% dei rifiuti totali (questi dati si trovano nel calcolo del contributo % nella domanda 1).

Se sì, indicate i metodi.

  • Metodo di smaltimento dei rifiuti
  • Qual è il vostro obiettivo di cambiamento per questo metodo di smaltimento?
  • Qual è l’anno entro il quale volete raggiungere questo obiettivo?
  • Descrivete le misure previste per raggiungere questo obiettivo.

Potrebbe essere necessario fissare obiettivi diversi per la quantità totale di rifiuti prodotti e per il metodo di smaltimento. Questi obiettivi riguardano i metodi di smaltimento.

 

Qual è l’obiettivo della domanda?

L’intento è che voi stabiliate almeno un obiettivo per migliorare i metodi di smaltimento dei rifiuti nel vostro stabilimento.

Le aziende sostenibili lavorano continuamente per ridurre al minimo i loro impatti ambientali. Ora che conoscete la percentuale di rifiuti smaltiti utilizzando un metodo specifico (ad es. discarica, riciclaggio, ecc.) (il vostro “valore di riferimento”), siete pronti a fissare obiettivi per migliorare i metodi di smaltimento dei vostri rifiuti per ridurre gli impatti ambientali.

Gli obiettivi possono essere a lungo o a breve termine (a breve termine = meno di 3 anni; a lungo termine = più di 3 anni). Dopo averlo impostato, dovete verificare i progressi almeno trimestralmente allo scopo di effettuare gli adeguamenti necessari per rimanere aggiornati e raggiungere il traguardo.

 

Spiegazione tecnica:

La minimizzazione dell’impatto ambientale dei vostri rifiuti può essere ottenuta riducendo la quantità di rifiuti generati o utilizzando un metodo di smaltimento che produce un minore impatto ambientale. Tra gli esempi di miglioramento dei metodi di smaltimento abbiamo:

  • Aumento della quantità di rifiuti inviati esternamente agli appaltatori incaricati del riciclo e al trattamento biologico (per esempio, riciclando i rifiuti non pericolosi derivanti dalla produzione e sottoponendo a trattamento biologico i rifiuti alimentari) per dirottare i rifiuti dal conferimento in discarica o dall’incenerimento senza recupero d’energia.
  • Transizione verso un metodo di smaltimento/trattamento che recuperi gli aspetti utilizzabili dei rifiuti (ad es. utilizzando l’incenerimento che consente il recupero di energia, invece di ricorrere al conferimento in discarica)

Nota: il miglioramento dei metodi di smaltimento dei rifiuti richiederà spesso la collaborazione con fornitori si servizi di trattamento dei rifiuti per valutare quali metodi di smaltimento preferiti sono disponibili. 

Nel valutare i miglioramenti allo smaltimento dei rifiuti o ai metodi di trattamento, è possibile utilizzare il seguente ordine prioritario (1 è l’opzione preferita).

  1. Riduzione della fonte di rifiuti e riutilizzo/riciclo
  2. Riciclo
  3. Recupero di energia/materiale (ad es.incenerimento con il recupero di energia)
  4. Altro trattamento (ad es. trattamento biologico, con incenerimento senza il recupero di energia)
  5. Conferimento a discarica

Higg FEM richiede che siano fissati obiettivi formali per poter rispondere a questa domanda. Quando stabilite obiettivi formali di miglioramento, assicuratevi di fare quanto segue:

  • Basate l’obiettivo su una valutazione formale delle opportunità e delle azioni di miglioramento (ad es. una revisione delle alternative di smaltimento disponibili con i fornitori di servizi di trattamento dei rifiuti) per calcolare la quantità e i tipi di rifiuti che possono essere trattati con il metodo preferito.
    • Ad esempio: la definizione di un obiettivo basato su una valutazione dell’invio di tutti gli imballaggi in tessuto e plastica a un fornitore di servizi di riciclaggio, anziché in discarica, dovrebbe comportare un aumento del 25% dei rifiuti inviati per il riciclaggio.  Nota: è necessario confermare che il fornitore è in grado di riciclare i materiali e dispone della tecnologia applicabile e dei permessi operativi per farlo.
  • Definite la quantità obiettivo esatta, espressa in percentuale (ad esempio, aumentare i rifiuti trattati mediante incenerimento con recupero energetico del 15%). Questo deve essere basato su una valutazione formale come indicata sopra.
  • Definite la data di inizio (ad es. “valore di riferimento”) dell’obiettivo.
  • Definite la data di termine dell’obiettivo, ovvero la data di completamento prevista dei miglioramenti richiesti. 
  • Stabilite le procedure per esaminare l’obiettivo. Questa revisione dovrebbe includere una valutazione delle azioni intraprese e dei progressi compiuti nel raggiungimento dell’obiettivo definito. Si consigliano revisioni trimestrali.
  • Assicuratevi che l’obiettivo sia pertinente per migliorare i metodi di smaltimento dei rifiuti dello stabilimento (ad es. nuovi metodi di smaltimento producono un minore impatto ambientale)

Individuare obiettivi in Higg FEM:

Cosa fare:

  • Esaminate l’obiettivo per garantire che tutti gli aspetti sopra indicati siano coperti e che le informazioni siano accurate.  
  • Inserite l’obiettivo di riduzione in forma percentuale. Assicuratevi di inserire una percentuale negativa per un obiettivo di riduzione (ad es. -5 per una riduzione del 5% nel metodo di smaltimento) e una percentuale positiva per un obiettivo di aumento (ad es. 5 per un aumento del 5% nel metodo di smaltimento).
  • Fornite dettagli sufficienti su come l’obiettivo sarà raggiunto nel campo “Descrivere le misure pianificate per raggiungere questo obiettivo:” (ad es. ottenere un aumento del 10% è il riciclaggio dei rifiuti inviando scarti di tessuto a un fornitore verificato di servizi di riciclaggio delle fibre).

Cosa non fare:

  • Non indicate un obiettivo che non è accurato (ad es. la fonte dei dati è sconosciuta o non è stata verificata)
  • Non indicate un obiettivo basato su dati insufficienti. (ad es. un obiettivo di riduzione che non è basato su una valutazione formale di opzioni come nuovi fornitori di servizi di trattamento dei rifiuti OPPURE azioni per raggiungere l’obiettivo non sono state definite.)
  • Non indicate obiettivi stimati se non sono supportati da una metodologia e da dati di stima verificabili e accurati (ad es. calcoli tecnici).

Modalità di verifica della risposta:

Durante la verifica degli obiettivi di uno stabilimento, i verificatori devono esaminare:

  • Tutte le prove di supporto (ad esempio calcoli, dati e valori di riferimento sulla quantità di rifiuti, metodi di trattamento dei rifiuti nuovi/proposti, ecc.) per verificare che l’obiettivo è basato su una valutazione formale delle opportunità di miglioramento. 
  • L’operatività dello stabilimento in relazione alle fonti dei rifiuti per garantire che gli obiettivi e le opportunità valutati sono rilevanti per i rifiuti del sito.

Se vengono rilevate incongruenze o errori, le informazioni indicate devono essere corrette ove possibile e devono essere inclusi commenti dettagliati nel campo Dati di verifica.

 

  • Documentazione richiesta:
    • Strategie di miglioramento della deviazione dei rifiuti/piano di gestione dei rifiuti.
    • La documentazione di supporto che dimostri che gli obiettivi si basano su una valutazione formale delle opportunità di riduzione/miglioramento (ad esempio dati e valori di riferimento sui rifiuti, metodi di smaltimento nuovi/proposti, ecc.)
    • Metodologia e calcoli di supporto per mostrare come sono stati calcolati gli obiettivi. 
    • Elenco delle misure/azioni da intraprendere per raggiungere l’obiettivo.
  • Domande da porre nel colloquio:
    • Discussione con la squadra responsabile della gestione delle metriche. Il team deve spiegare e dimostrare chiaramente come è stato determinato l’obiettivo (ad esempio sulla base di valutazioni formali di opportunità di miglioramento) e come l’obiettivo viene monitorato ed esaminato.
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente:
    • Evidenze a supporto delle strategie sugli obiettivi di miglioramento della deviazione dei rifiuti

Caricate una copia del piano.

  • Il piano di riduzione dei rifiuti deve indicare le azioni specifiche pensate per raggiungere gli obiettivi di riduzione della produzione di rifiuti.

Rispondete “Sì” se siete dotati di un piano di implementazione che dimostri le azioni che state intraprendendo per raggiungere i vostri obiettivi di riduzione e miglioramento.

 

Rispondete “Sì, in parte” se siete dotati di un piano, ma non avete ancora intrapreso tutte le azioni. 

 

Qui potete scaricare un esempio di piano di implementazione

 

NB: Questa NON è la percentuale effettiva di miglioramento, perché uno stabilimento potrebbe lavorare sull’ultimo 5-10% di opportunità di gestione dei rifiuti difficile da recuperare. Non vogliamo premiare erroneamente i principianti e dare meno punti ai leader.

 

Qual è l’obiettivo della domanda?

L’obiettivo è che la vostra struttura crei un piano d’azione per migliorare la gestione dei rifiuti (quantità o smaltimento finale).

 

L’impostazione degli obiettivi è un passo importante nella gestione sistematica dei rifiuti, ma per effettuare le riduzioni il vostro stabilimento deve agire. Avere un piano di implementazione dimostra come volete agire per conseguire i vostri obiettivi di riduzione e le deviazioni dei rifiuti. Alcuni stabilimenti possono avere un piano di implementazione senza aver fissato obiettivi.

 

Spiegazione tecnica:

Questa è la vostra opportunità di documentare tutti i processi aziendali dedicati ai progetti di gestione dei rifiuti che hanno luogo nel vostro stabilimento.

 

Le fasi dell’azione devono includere:

  1. Identificazione delle opportunità di miglioramento riguardanti i rifiuti
  2. Valutare le alternative per la gestione dei rifiuti
  3. Attribuire le priorità agli elementi del miglioramento, con orizzonti temporali progressivi
  4. Approvare i fondi per la soluzione scelta
  5. Attuare la soluzione e documentare le riduzioni
  6. Assegnare una squadra o personale al tracciamento e monitoraggio dei progressi
  7. Effettuare regolarmente revisioni per verificare il progresso dei progetti di miglioramento

Come creare un piano di implementazione?

L’impegno della dirigenza e dell’appaltatore gestore dei rifiuti, la consapevolezza dei dipendenti e la partecipazione sono necessari per identificare opportunità di miglioramento, proporre soluzioni e apportare modifiche utilizzando il capitale o i finanziamenti alle spese, se necessario, allo scopo di implementare con successo le soluzioni previste. Per identificare in modo efficace le opportunità di gestione dei rifiuti, è possibile condurre un audit incentrato sulla loro minimizzazione. L’audit fornisce generalmente una valutazione sistematica dei rifiuti generati sul posto e individua le opportunità per ridurne gli impatti sull’ambiente e sui costi. Spesso questo può comportare l’impiego della consulenza di terzi, l’esecuzione di ricerche sulla letteratura e la tecnologia in materia, di prove pilota fra molti altri potenziali percorsi verso l’implementazione delle soluzioni.

 

Tutte le attività collegate al raggiungimento degli obiettivi devono essere inquadrate in un piano di implementazione per assicurare che sin dall’inizio le fasi del progresso siano organizzate e coordinate, e sia assegnata la priorità agli elementi del miglioramento con orizzonti temporali progressivi. Consigliamo di creare, dopo questo piano, una squadra incaricata della sua implementazione effettiva. Il personale della squadra deve avere ruoli e responsabilità chiari. Il piano di attuazione deve essere riesaminato almeno annualmente e deve includere come minimo i dettagli del progetto di miglioramento, un calendario d’attuazione appropriato e l’elenco delle figure responsabili.

 

Modalità di verifica della risposta:

  • Documentazione richiesta:
    • È in atto un piano per la gestione e l’implementazione dei miglioramenti della performance ambientale nella gestione dei rifiuti.
  • Domande da porre nel colloquio:
    • La dirigenza ha comunicato ai dipendenti chiave il piano per la gestione e l’implementazione dei miglioramenti della performance ambientale nella gestione dei rifiuti.
    • I dipendenti chiave conoscono il piano per la gestione e l’implementazione dei miglioramenti della performance ambientale nella gestione dei rifiuti.
    • Gli appaltatori incaricati della gestione dei rifiuti hanno ricevuto comunicazione del piano di gestione e implementazione dei miglioramenti della performance ambientale inerente ai rifiuti.
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente:
    • Il piano per la gestione e l’implementazione dei miglioramenti della performance ambientale nella gestione dei rifiuti è pronto e a  disposizione dei dipendenti.
    • Evidenze che il piano viene seguito nello stabilimento e nell’impianto dell’appaltatore gestore dei rifiuti.

Sì, in parte

  • Documentazione richiesta: 
    • Lo stabilimento sta creando un piano per la gestione e l’implementazione dei miglioramenti della performance ambientale nella gestione dei rifiuti.
  • Domande da porre nel colloquio: 
    • La dirigenza sa come creare e portare a termine il piano per la gestione e l’implementazione dei miglioramenti della performance ambientale nella gestione dei rifiuti.
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente: 
    • Evidenze a dimostrazione che lo stabilimento sta creando un piano per la gestione e l’implementazione dei miglioramenti della performance ambientale nella gestione dei rifiuti.
    • Vi sono chiare linee guida per il completamento del piano.
  • Selezionare tutte le fonti di produzione dei rifiuti per le quali avete registrate dei miglioramenti nel vostro stabilimento.
  • Selezionate l’anno di riferimento
  • Quantità
  • Unità di misura
  • Variazione percentuale
  • Descrivere le strategie utilizzate per raggiungere tale miglioramento.

Riceverete punteggio pieno se avete realizzato riduzioni per le fonti di rifiuti che costituiscono l’80% o più dei rifiuti totali prodotti.

 

Riceverete un punteggio parziale se avete realizzato riduzioni per le fonti di rifiuti che costituiscono tra il 50% e il 79% dei rifiuti totali prodotti. Ciò garantisce che veniate premiati per aver ridotto le vostre principali fonti di rifiuti, con un conseguente impatto positivo sull’ambiente.

 

Vi suggeriamo di indicare le riduzioni normalizzate con una formula come “nel 2019 i rifiuti pericolosi per prodotto sono stati ridotti del 50%”. I valori normalizzati mostrano miglioramenti reali anziché riduzioni derivanti da variazioni a livello di gestione aziendale, come una riduzione della produzione.

 

Qual è l’obiettivo della domanda?

La sostenibilità è un percorso di miglioramento continuo. Il successo è il risultato di un ampio lavoro di monitoraggio, definizione degli obiettivi e attuazione dei piani di implementazione per raggiungere gli obiettivi stessi. Questa domanda offre l’opportunità di segnalare i miglioramenti quantificabili nella visualizzazione della gestione dei rifiuti apportati nell’anno di riferimento di Higg FEM.  Monitorando questa performance durante l’anno precedente, uno stabilimento dimostra attraverso i risultati l’impegno assunto verso la sostenibilità. 

Questa è la vostra opportunità di dimostrare la riduzione dell’impatto che avete ottenuto grazie al vostro assiduo lavoro di monitoraggio, impostazione di obiettivi e creazione di un piano d’azione. Usate questa domanda per condividere i vostri risultati positivi.

 

Spiegazione tecnica:

I miglioramenti possono essere assoluti o normalizzati, tuttavia si consiglia di mostrare riduzioni normalizzate come “I rifiuti di cartone utilizzati sono stati ridotti di 0,015 kg/unità nell’anno di riferimento”. I valori normalizzati mostrano miglioramenti reali anziché riduzioni derivanti da variazioni a livello di gestione aziendale, come una riduzione della produzione. 

FEM richiede che vengano dimostrati i miglioramenti anno dopo anno per poter rispondere Sì a questa domanda. Nel valutare le vostre riduzioni di rifiuti, assicuratevi di eseguire quanto segue:

  • Esaminate i dati sulla fonte di rifiuti e il totale aggregato per garantire che i dati e tutti i calcoli automatici siano accurati.
  • Esaminate le azioni intraprese per apportare miglioramenti e determinate se hanno portato a miglioramenti misurabili confrontando i dati con i dati storici sui rifiuti per determinare la quantità di miglioramento. Nota: Anche l’accuratezza dei dati storici deve essere verificata.
    • Ad esempio: l’installazione di 5 macchine di taglio laser ha prodotto una riduzione di 0,02 kg di scarti di tessuto per unità prodotta, ovvero una riduzione dell’8% rispetto ai dati normalizzati degli scarti dell’anno precedente.

Nota: I rifiuti da costruzione e demolizione (C&D) entro lo stabilimento non devono essere considerati per il valore di riferimento e la performance di riduzione. Inoltre, le riduzioni devono essere attribuibili alle misure adottate dallo stabilimento.

Indicazione dei miglioramenti in Higg FEM:

Cosa fare:

  • Esaminate i dati di miglioramento per garantire che tutti gli aspetti sopra indicati siano coperti e che le informazioni siano accurate.
  • Inserite la quantità di miglioramento sotto forma di valore assoluto o normalizzato. Questa è la variazione di anno in anno del consumo energetico della fonte. (ad es. consumo dell’anno precedente – consumo dell’anno di riferimento = variazione del consumo energetico) Assicuratevi di inserire un numero negativo per una riduzione (ad es. -0,05 per una riduzione normalizzata di 0,05 kg/pezzo) e un numero positivo per un aumento (ad es. 0,03 per un aumento normalizzato dell’uso di energie rinnovabili di 0,03 kg/pezzo)
  • Selezionate le unità appropriate per il miglioramento. (Se le unità appropriate non sono disponibili, elencate le unità nel campo “Descrivere le strategie utilizzate per ottenere questo miglioramento:”)
  • Inserite la variazione percentuale (%) della quantità di rifiuti rispetto all’anno precedente. Assicuratevi di inserire una percentuale negativa per una riduzione (ad es. -5 per una riduzione del 5%) e una percentuale positiva per un aumento (ad es. 5 per un aumento del 5%).
  • Fornite dettagli sufficienti nel campo “Descrivere le strategie utilizzate per ottenere questo miglioramento:” (ad es. la generazione di rifiuti normalizzati è stata ridotta passando a contenitori di imballaggio riutilizzabili per le materie prime).

Cosa non fare:

  • Non indicate dei miglioramenti che non sono accurati (ad es. la fonte dei dati è sconosciuta o non è stata verificata)
  • Non indicate dei miglioramenti che non sono stati raggiunti nell’anno di riferimento FEM (ad esempio, i miglioramenti storici ottenuti più di 1 anno fa non devono essere riportati)
  • Non indicate un miglioramento assoluto e correlato a una diminuzione della produzione o a un’operatività dello stabilimento ridotta. Questo è il motivo per cui la normalizzazione dei dati è importante.  
  • Non indicate un miglioramento basato su dati insufficienti. (ad es. è stata ottenuta una riduzione complessiva ma questa non era correlata ad azioni misurabili o definite intraprese per ottenere la riduzione). Ciò è particolarmente importante quando i miglioramenti sono marginali (ad es. inferiori all’1-2%) e possibilmente attribuibili agli errori di misurazione/tracciamento e/o alla variabilità operativa.

Modalità di verifica della risposta:

Durante la verifica dei miglioramenti di uno stabilimento, i verificatori devono esaminare:

  • Tutte le prove a supporto (ad es. dati e valori di riferimento dei rifiuti, ecc.) per verificare che la quantità di miglioramento indicata sia accurata e attribuibile alle azioni misurabili intraprese per ridurre i rifiuti. 
  • Le modifiche implementate o le azioni intraprese per ottenere i miglioramenti.

Se vengono rilevate incongruenze o errori, le informazioni indicate devono essere corrette ove possibile e devono essere inclusi commenti dettagliati nel campo Dati di verifica.

 

Punteggio pieno

  • Documentazione richiesta:
    • Rapporti sul monitoraggio dei rifiuti e documentazioni sulle quantità che mostrino riduzioni delle fonti dei rifiuti che rappresentano più dell’80% dei rifiuti totali del sito.
    • Prove delle iniziative di riduzione dei rifiuti che dimostrano che le riduzioni dei rifiuti non sono state ottenute esclusivamente con una riduzione della produzione o del numero di lavoratori.
  • Domande da porre nel colloquio:
    • Discussione con il team responsabile della gestione dei rifiuti. Il team deve spiegare e dimostrare chiaramente come è stata ottenuto il miglioramento (ad es. quali azioni sono state intraprese e come questo cambiamento è stato misurato e calcolato).
    • La dirigenza promuove attivamente l’implementazione in loco di pratiche leader in relazione alla riduzione dei rifiuti.
    • La dirigenza comprende quale sia la prassi standard internazionale riconosciuta in relazione alla riduzione dei rifiuti per il proprio settore/area geografica.
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente:
    • Processi che hanno contribuito ai miglioramenti conseguiti ed elencati nelle strategie.

Punteggio parziale

  • Stessi requisiti della risposta “Sì”, ma per le fonti di rifiuti (o per una fonte) pari al 50-79% dei rifiuti totali del sito.

Se sì, indicate i metodi.

  • Selezionate l’anno di riferimento
  • Qual è la percentuale di cambiamento registrata?
  • Descrivere le strategie utilizzate per raggiungere tale miglioramento.

Qual è l’obiettivo della domanda?

La sostenibilità è un percorso di miglioramento continuo. Il successo è il risultato di un ampio lavoro di monitoraggio, definizione degli obiettivi e attuazione dei piani di implementazione per raggiungere gli obiettivi stessi. Questa domanda offre l’opportunità di indicare miglioramenti quantificabili apportati ai metodi di smaltimento dei rifiuti in questo anno di riferimento e nel relativo FEM. Monitorando questa performance durante l’anno precedente, uno stabilimento dimostra attraverso i risultati l’impegno assunto verso la sostenibilità. 

 

Questa è la vostra opportunità di dimostrare il miglioramento dell’impatto che avete ottenuto grazie al vostro assiduo lavoro di monitoraggio, impostazione di obiettivi e creazione di un piano d’azione. Usate questa domanda per condividere i vostri risultati positivi.

 

Spiegazione tecnica:

I miglioramenti nei metodi di smaltimento dei rifiuti possono essere dimostrati deviando i rifiuti verso un metodo di smaltimento/trattamento preferito che produce un minore impatto sull’ambiente. Ad esempio, inviare i rifiuti da trattare mediante incenerimento con recupero di energia invece di destinarli a una discarica o aumentare la quantità di rifiuti da riciclare. 

Nota: i metodi di smaltimento dei rifiuti dovrebbero essere attribuibili alle misure adottate dallo stabilimento (ad es. alla collaborazione con fornitori che offrono servizi di smaltimento dei rifiuti).

High FEM richiede che vengano dimostrati i miglioramenti anno dopo anno per poter rispondere Sì a questa domanda. Nel valutare i vostri miglioramenti, assicuratevi di eseguire quanto segue:

  • Esaminate i dati sui rifiuti e i totali aggregati per garantire che i dati e tutti i calcoli automatici siano accurati.
  • Esaminate le azioni intraprese per apportare miglioramenti e determinate se hanno portato a miglioramenti misurabili confrontando i dati con i dati storici sui rifiuti per determinare la quantità di miglioramento. Nota: Anche l’accuratezza dei dati storici deve essere verificata.
    • Ad esempio: grazie alla collaborazione con un nuovo fornitore di servizi di riciclaggio dei materiali che utilizza una tecnologia avanzata, lo stabilimento è stato in grado di aumentare la quantità di rifiuti totali riciclati del 25%.

Indicazione dei miglioramenti in Higg FEM:

Cosa fare:

  • Esaminate i dati di miglioramento per garantire che tutti gli aspetti sopra indicati siano coperti e che le informazioni siano accurate.
  • Inserite la variazione percentuale (%) nei metodi di smaltimento dei rifiuti rispetto all’anno precedente. Assicuratevi di inserire una percentuale negativa per una riduzione (ad es. -5 per una riduzione del 5%) e una percentuale positiva per un aumento (ad es. 5 per un aumento del 5%).
  • Fornite dettagli sufficienti nel campo “Descrivere le strategie utilizzate per ottenere questo miglioramento:” (ad esempio, sia i rifiuti di tessuti che quelli di pelle vengono ora inviati al riciclatore di materiali anziché in discarica).

Cosa non fare:

  • Non indicate dei miglioramenti che non sono accurati (ad es. la fonte dei dati è sconosciuta o non è stata verificata)
  • Non indicate dei miglioramenti che non sono stati raggiunti nell’anno di riferimento FEM (ad esempio, i miglioramenti storici ottenuti più di 1 anno fa non devono essere riportati)
  • Non indicate un miglioramento assoluto e correlato a una diminuzione della produzione o a un’operatività dello stabilimento ridotta.  
  • Non indicate un miglioramento basato su dati insufficienti. (ad es. è stata ottenuta una riduzione complessiva ma questa non era correlata ad azioni misurabili o definite intraprese per ottenere la riduzione). Ciò è particolarmente importante quando i miglioramenti sono marginali (ad es. inferiori all’1-2%) e possibilmente attribuibili agli errori di misurazione/tracciamento e/o alla variabilità operativa.

Modalità di verifica della risposta:

Durante la verifica dei miglioramenti di uno stabilimento, i verificatori devono esaminare:

  • Tutte le prove di supporto (ad es.dati sulla quantità di rifiuti, registrazioni e valori di riferimento per lo smaltimento dei rifiuti, ecc.) per verificare che il miglioramento segnalato nei metodi di smaltimento siano accurate e attribuibili alle azioni intraprese dallo stabilimento. 
  • Le modifiche implementate o le azioni intraprese per ottenere i miglioramenti.

Se vengono rilevate incongruenze o errori, le informazioni indicate devono essere corrette ove possibile e devono essere inclusi commenti dettagliati nel campo Dati di verifica.

 

    • Documentazione richiesta:
      • Le quantità di rifiuti e le documentazioni di di smaltimento mostrano che le quantità dichiarate (come percentuale dei rifiuti totali) sono state dirottate verso metodi di smaltimento che producono un minor impatto ambientale. 
      • Metodologia documentata che mostra come è stato calcolato il miglioramento (come percentuale dei rifiuti totali).
      • Prove che i miglioramenti sono attribuibili alle misure adottate dallo stabilimento (ad es. una collaborazione con fornitori di servizi di smaltimento dei rifiuti) e non sono stati ottenuti esclusivamente grazie a un calo della produzione o del numero di dipendenti.
      • Descrizione del piano/strategie utilizzate per ottenere questi miglioramenti.
    • Domande da porre nel colloquio:
      • Discussione con il team responsabile della gestione del consumo di energia. Il team deve spiegare e dimostrare chiaramente come è stata ottenuto il miglioramento (ad es. quali azioni sono state intraprese e come questo cambiamento è stato misurato e calcolato).
      • La direzione comprende il concetto di miglioramento dei metodi di smaltimento dei rifiuti e se il tasso di deviazione dei rifiuti del sito verso le alternative di smaltimento preferite è in aumento.
      • La dirigenza sta attivamente promuovendo o approvando l’implementazione nel sito di pratiche leader in relazione all’aumento della percentuale di rifiuti che vengono dirottati verso alternative di smaltimento preferite come il riutilizzo o il riciclaggio, l’incenerimento con recupero energetico.
      • La dirigenza comprende quale sia la prassi standard internazionale riconosciuta in relazione alle alternative di smaltimento dei rifiuti per il proprio settore/area geografica. 
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente: 
    • Processo presso lo stabilimento o appaltatori incaricati della gestione dei rifiuti che hanno contribuito ai miglioramenti della deviazione dei rifiuti così come specificato nelle strategie

Rifiuti – Livello 3

Questions
  • Se sì, caricare la documentazione di supporto. 
  • Descrivete come collaborate con gli appaltatori responsabili dei rifiuti per assicurare che lo smaltimento avvenga in modo adeguato durante la fase di trattamento dei rifiuti.

Qual è l’obiettivo della domanda?

L’obiettivo è la convalida dello smaltimento e del trattamento finali di tutti i rifiuti pericolosi. Dovete essere in grado di descrivere come collaborate con gli appaltatori che si occupano dei vostri rifiuti, compreso il vostro flusso di lavoro e il processo volto a garantire la loro performance ambientale.

 

Spiegazione tecnica:

I rifiuti pericolosi costituiscono un rischio serio per l’ambiente quando non vengono trattati e smaltiti in modo adeguato. È considerata una buona pratica per uno stabilimento intraprendere azioni aggiuntive per assicurarsi che i subappaltatori responsabili dei rifiuti prevedano, secondo criteri adeguati, il trasporto, lo stoccaggio, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti pericolosi  dallo stabilimento produttivo. Gli stabilimenti dovrebbero selezionare, approvare e controllare gli appaltatori ogni 3 anni.

 

Uno stabilimento deve valutare i propri appaltatori che si occupano di rifiuti durante la procedura di selezione degli appaltatori e condurre valutazioni regolari per assicurarsi che stiano operando nel rispetto della legge e dei termini contrattuali.

 

Nel valutare l’appaltatore incaricato della gestione dei rifiuti, considerate:

  • Qualifiche inerenti all’attività dell’appaltatore come gestore di rifiuti (per esempio, licenza d’esercizio, permessi ambientali, relazioni di dati).
  • Due diligence e ottemperanza dell’appaltatore alle leggi riguardanti i rifiuti (eventuali violazioni commesse in passato)
  • Sua performance ambientale complessiva
  • Redditività dell’utilizzo dei servizi dell’appaltatore (GSCP)

Conduzione di valutazioni regolari dopo aver siglato il contratto. Caratteristiche che il vostro appaltatore deve avere:

  • Implementare pratiche per trasportare i rifiuti in modo tracciabile e sicuro; i rifiuti devono essere sempre differenziati e correttamente etichettati
  • Avere uno stabilimento con superfici impermeabili, sicurezza adeguata e protezione da incendi e alluvioni
  • Non effettuare illegalmente operazioni di discarica né incenerimenti in loco o fuori sito
  • Implementare pratiche mirate alla salute e alla sicurezza delle persone, come fornire ai dipendenti accesso ai dispositivi di protezione individuale, formazione e messa in sicurezza rispetto ai macchinari
  • Se impiegano metodi ottimizzati per lo smaltimento dei rifiuti (come riciclaggio di rifiuti pericolosi o incenerimento di rifiuti pericolosi con recupero d’energia) per ridurre gli impatti ambientali.

Modalità di verifica della risposta:

  • Documentazione richiesta:
    • Documenti di convalida dello smaltimento definitivo di TUTTI i rifiuti pericolosi
    • Documenti di convalida con gli appaltatori ogni 3 anni
  • Domande da porre nel colloquio:
    • La dirigenza sa spiegare come lavora con gli appaltatori per garantire la loro performance ambientale durante il trattamento dei rifiuti
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente:
    • Evidenze che lo stabilimento ha convalidato il trattamento dei rifiuti da parte degli appaltatori specializzati entro gli ultimi 3 anni.
  • Se sì, caricare la documentazione di supporto. 
  • Descrivete come questo processo è stato implementato.

Si consiglia di caricare: Inventario e formulario di identificazione dei rifiuti indicanti che il 90% o più dei rifiuti viene deviato dalla discarica o dall’incenerimento

Zero waste to landfill è il processo che prevede lo smaltimento di più del 90% di tutti i materiali di scarto con metodi diversi dal conferimento in discarica, l’incenerimento e lo scarico nell’ambiente (UL 2799 Zero Waste to Landfill)

Rispondete Sì se potete dimostrare di utilizzare metodi diversi per più del 90% dei vostri rifiuti.

 

Qual è l’obiettivo della domanda?

L’obiettivo è che il vostro stabilimento devii tutti i rifiuti dalla discarica o dall’incenerimento senza recupero di energia.  Lo smaltimento è considerato l’opzione di gestione dei rifiuti economicamente meno favorevole ed ecologicamente meno vantaggiosa. Per ottenere questo punteggio lo stabilimento deve deviare almeno il 90% di tutti i rifiuti dal conferimento in discarica o dall’incenerimento senza recupero d’energia verso alternative ottimizzate (riduzione, riutilizzo, riciclo, trattamento biologico), programma di recupero di materiali ad anello chiuso o incenerimento con recupero d’energia a percentuale controllata.

 

Spiegazione tecnica:

È riconosciuto che un’economia industriale matura non possa raggiungere letteralmente i rifiuti zero; ci sono diverse soglie che li guidano. Questa domanda intende sollecitare lo stabilimento ad attuare le migliori pratiche nella riduzione dei rifiuti dirottando il 90% di tutti i materiali di scarto da discariche, inceneritori senza recupero di energia e ambiente: una condizione definita da Zero Waste International Alliance (ZWIA) come “Rifiuti Zero” (http://zwia.org/standards/zero-is-zero/)

 

Qui viene presentata un’utile gerarchia su come avvicinarsi ai Rifiuti Zero: http://zwia.org/standards/zero-waste-hierarchy/

 

Lo standard UL 2799 (zero rifiuti in discarica) può essere consultato qui:

https://standardscatalog.ul.com/standards/en/standard_2799_3

 

Arrivare ai rifiuti “zero” effettivi è estremamente difficile, se non impossibile. Data questa realtà, i due aspetti più importanti da dimostrare sono:

  1. Vengono considerate tutte le opzioni praticabili e ottimizzate per la deviazione dei rifiuti
  2. Disponete di un processo per esaminare i materiali rimanenti e utilizzare queste informazioni per perfezionare i sistemi in modo da ripensare, riprogettare, ridurre, riutilizzare e riciclare, evitando ulteriori sprechi. In questa fase, dimostrare di avere un pensiero proattivo sui materiali rimanenti è soddisfacente per la prospettiva “zero rifiuti”

Modalità di verifica della risposta:

  • Documentazione richiesta: 
    • Documentazione di tutti i flussi di rifiuti e dei percorsi di smaltimento.
    • Documentazione del processo per esaminare i rifiuti residui e prepararsi a dirottarli.

 

  • Domande da porre nel colloquio: 
    • La dirigenza sa ed è in grado di spiegare come implementare tutte le opzioni ottimizzate per la deviazione dei rifiuti e come i rifiuti rimanenti vengono presi in esame per la deviazione futura.

 

  • Ispezione – cose da verificare fisicamente: 
    • Evidenze a sostegno di questo piano.
    • Ispezione dell’impianto dell’appaltatore incaricato della gestione dei rifiuti
    • Ispezione delle attrezzature per la deviazione dei materiali rimanenti o ispezione del sito
  • Se sì, aggiungete una descrizione.

Si consiglia di caricare: immagini o diagrammi che mostrino il tipo e la quantità di rifiuti che vengono riciclati in prodotti dello stesso valore o di valore superiore

Qual è l’obiettivo della domanda?

La domanda ha l’obiettivo di invitare lo stabilimento a fare l’upcycling o implementare sistemi ad anello chiuso nei quali i prodotti scartati siano reinseriti nella catena del valore in modo da ridurre, riutilizzare e riciclare i rifiuti generati presso lo stabilimento.

 

Spiegazione tecnica:

L’upcycling è il processo di trasformazione di sottoprodotti, materiali di scarto, prodotti inutili e/o indesiderati in nuovi materiali o prodotti di migliore qualità o per un migliore valore ambientale.

 

Il riciclo di indumenti e tessuti usati per produrre nuovi capi di abbigliamento, la produzione di tessuto da bottiglie di plastica usate, l’upcycling delle ceneri da carbone per produrre mattoni sono alcuni esempi di upcycling. Uno stabilimento può coinvolgere fornitori di materiali, acquirenti e appaltatori della gestione dei rifiuti nella ricerca di soluzioni creative per l’upcycling dei rifiuti.

 

Un’economia circolare è un sistema rigenerativo in cui immissione e spreco di risorse, emissioni e perdite energetiche vengono ridotti al minimo rallentando, chiudendo e stringendo gli anelli dell’energia e dei materiali; questo si può ottenere attraverso design di lunga durata, manutenzione, riparazione, riutilizzo, rigenerazione, ricondizionamento, riciclo e upcycling. L’economia circolare è l’opposto dell’economia lineare, cioè di un modello di produzione ‘prendi, produci, getta’.

 

I quattro aspetti di una catena di approvvigionamento a ciclo chiuso

  • Fonte: usare materiali riciclati o rinnovabili, da approvvigionamento responsabile.
  • Produzione efficiente: progettare e fabbricare i prodotti in modo da ridurre al minimo l’uso di materiali.
  • Uso prolungato nel tempo: progettare i prodotti in modo che siano resistenti e che pertanto possano durare a lungo.
  • Contribuzione: rifornire sul mercato una quantità  di materiali riciclati, recuperati o rinnovabili almeno pari alla quantità impiegata per fabbricare il prodotto.

Modalità di verifica della risposta:

  • Documentazione richiesta:
    • Documenti indicanti che lo stabilimento fa l’upcycling di alcuni dei suoi rifiuti o li reinserisce in un’economia circolare
  • Domande da porre nel colloquio:
    • La dirigenza sa spiegare in che modo lo stabilimento fa l’upcycling di alcuni suoi rifiuti o li reinserisce in un’economia circolare
  • Ispezione – cose da verificare fisicamente:
    • Evidenze indicanti che lo stabilimento fa l’upcycling di alcuni dei suoi rifiuti o li reinserisce in un’economia circolare